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Continuità, consapevolezza e autonomia: i tre punti chiave su cui fondare la nuova CAO

Gianluigi D'Agostino.
Redazione Tueor Servizi

Redazione Tueor Servizi

mer. 30 settembre 2020

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Gianluigi D’Agostino, medico odontoiatra libero professionista con studio monoprofessionale, da anni consigliere ANDI e Presidente CAO Torino da tre mandati, è anche membro della CAO nazionale e Tesoriere della FNOMCeO.

La lunga “militanza” nelle associazioni di categoria e negli Enti istituzionali, fanno di lui un esperto di questo mondo che nei decenni si è evoluto in termini di competenze cliniche e terapeutiche, si è trasformato in relazione al “mercato” con il progressivo ingresso del capitale nelle strutture odontoiatriche, si è dovuto interrogare su dove terminano i confini etici e deontologici del professionista, fino a richiedere una governance anche da parte della Politica. Leader della nuova CAO, che all’Ordine di Torino aumenta i candidati da 5 a 7, D’Agostino si ripropone con l’eleganza e la pacatezza che da sempre lo contraddistinguono, pronto a sciogliere i nodi e a porsi super partes in ogni occasione di attrito, soprattutto nel guidare l’attività disciplinare della Commissione Albo Odontoiatri che, da questa tornata elettorale, uscirà con una maggior autonomia rispetto alla componente medica dell’OMCeO provinciale.

Dr. D’Agostino, i punti forti della nuova CAO: tre parole chiave per riassumerli?
Tre parole chiave per riassumere i punti forti della nuova CAO: continuità, consapevolezza e autonomia. Queste ultime due rappresentano da un lato la presa di coscienza di quanto l’interpretazione della legge Lorenzin sia evoluta grazie a regolamenti e decreti attuativi, dall’altro quanto venga affermata l’indipendenza della nostra professione pur all’interno di un unico Ordine con i medici.

Continuità rispetto alla CAO dello scorso triennio: cosa prevedete di mantenere e quali gli elementi di discontinuità?
Continuità, prima parola che ho indicato come caratterizzante del nuovo percorso. Senza rinnegare nulla di quanto fatto nello scorso triennio, ritengo peraltro che tanto possa essere migliorato anche grazie alla collaborazione di due colleghi in più, visto che i membri della Commissione passeranno da 5 a 7.

La legge Lorenzin riconosce ampia autonomia alla componente odontoiatrica rispetto a quella medica. In cosa si traduce di fatto?
Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana ben definita dalla legge e dal Consiglio di Stato. Parliamo di una rappresentanza esponenziale della professione da parte del presidente CAO, parliamo di rappresentanza processuale, di autonomia economica e di altro ancora.

CAO e attuale panorama odontoiatrico fatto di Studi tradizionali, StP, Catene, Low-cost, SRL, Aziende sempre più spregiudicate: pensate di stare al passo con il cambiamento e di diventare interlocutori di ognuno, per tutelare gli iscritti che ci lavorano?
È assolutamente necessario continuare il confronto con tutte le realtà presenti nell’esercizio della professione, ponendo grande attenzione alla dignità di tutti coloro che esercitano l’odontoiatria, perché non esistono colleghi di serie A e altri di serie B. Data per certa la disponibilità a confrontarsi con tutti, voglio ribadire che la presenza delle società di capitale nel settore odontoiatrico rappresenta per noi una grossa criticità. La vicenda Dentix, con pazienti abbandonati in fase di terapia e magari con finanziamenti in corso, deve servirci da monito.

Dr. D’Agostino, la richiesta di Direttori Sanitari è in aumento e spesso sono i giovani odontoiatri ad assumere questo ruolo, peraltro carico di responsabilità che pochi conoscono. Ritiene necessaria una formazione deontologica, normativa e legislativa da parte dell’Ordine?
Sarà necessario colmare questa grave lacuna della preparazione dei Direttori Sanitari delle strutture odontoiatriche, tramite l’organizzazione di corsi dedicati e specifici che permettano di affrontare l’incarico, consapevoli delle responsabilità che comportano. Al tempo stesso sarà necessario un intervento a livello politico regionale per meglio definire i confini che delimitano il ruolo.

La questione pubblicità sanitaria ha fatto e continua a far discutere. Ci sono elementi di novità circa la sorveglianza sulla correttezza dell’Informazione Sanitaria?
Si tratta di affinare l’applicazione della legge 145 del 2018 che ben definisce l’informazione sanitaria. La pubblicità la lasciamo ai supermercati, noi parliamo di informazione. È bene in ogni caso ricordare che i tempi propri dei procedimenti disciplinari dell’Ordine, al pari dei procedimenti civili, sono caratterizzati da tre gradi di giudizio con tempi proporzionati.

Dr. D’Agostino, lei, come componente della CAO nazionale, ha collaborato alla redazione del Nomenclatore presentato dal Ministero della Salute: a che punto è la campagna per l’equo compenso?
Il Nomenclatore, in collaborazione con le Società Scientifiche, l’abbiamo messo a disposizione del Ministero che lo aveva richiesto al termine dello scorso anno. Con il ministro Speranza abbiamo affrontato il problema qualche settimana fa e credo che a breve ci sarà la presentazione ufficiale.

Riguardo i crediti ECM obbligatori, è prevista un’offerta formativa gratuita?
Avremo maggiori risorse economiche che ci consentiranno di fornire un’offerta formativa gratuita agli iscritti per conseguire un importante numero di crediti. Detto questo ritengo che il sistema attuale dei crediti formativi debba essere rivisto, riservando maggiore attenzione all’aspetto pratico che ognuno di noi può svolgere nel proprio studio.

Cittadini, Dentisti e Istituzione: un rapporto che è stato curato nel triennio precedente. Cosa pensate di fare per avvicinare di più i professionisti e i cittadini all’istituzione?
Vogliamo dare maggiore attenzione alla comunicazione verso i Colleghi perché è nostra responsabilità far conoscere l’attività della CAO, sia a livello provinciale sia a livello nazionale. Aggiungo che è nostra intenzione formulare un programma di incontri con le associazioni dei cittadini allo scopo di migliorare la reciproca comprensione. Vorrei concludere ricordando l’impegno profuso dalla CAO Torino nel Sociale. Prima del lockdown abbiamo sottoscritto una convenzione con l’ASL Città di Torino e con le associazioni di volontariato che operano nella nostra città: l’obiettivo è quello di fornire soluzioni ai problemi odontoiatrici dei soggetti socialmente fragili. Infine voglio esprimere la mia grande soddisfazione per aver coagulato le maggiori associazioni rappresentative della professione, ANDI, AIO e SUSO, su un progetto condiviso.

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