La bocca non è “a sé”: è la porta d’ingresso di ciò che mangiamo e respiriamo, ma anche uno specchio del nostro stato di salute. In occasione della Giornata mondiale contro la polmonite (12 novembre), Straumann Group – leader globale in implantologia e soluzioni ortodontiche che ripristinano il sorriso e la fiducia – e il Dottor Stefano Storelli, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, accendono i riflettori su un legame poco conosciuto: salute orale e apparato respiratorio. Una bocca trascurata, infatti, può diventare un vero “serbatoio” di batteri, in grado di raggiungere i polmoni e contribuire allo sviluppo di polmoniti e altre infezioni respiratorie.
«L’odontoiatra è sempre più un “medico sentinella”: vede i pazienti sin da bambini, li accompagna nella crescita e può intercettare precocemente situazioni a rischio» spiega il Prof. Storelli. «I batteri che causano gengiviti e parodontiti possono essere inspirati o, nei pazienti intubati, raggiungere direttamente i polmoni. In più, l’infiammazione orale rilascia mediatori che incidono sull’organismo: ecco perché la bocca “parla” anche dei nostri polmoni».
Come i batteri “viaggiano” dalla bocca ai polmoni
Il dott. Stefano Storelli - Università di Milano.
Il collegamento tra bocca e apparato respiratorio è più diretto di quanto si pensi. In presenza di placca o igiene inadeguata, i batteri orali possono essere inspirati e colonizzare le vie aeree inferiori, soprattutto negli anziani o nei pazienti allettati. Nei soggetti intubati, la comunicazione fisica tra cavo orale e vie respiratorie diventa una porta aperta all’infezione.
Ma non si tratta solo di un passaggio meccanico: l’infiammazione cronica delle gengive stimola la produzione di molecole che circolano nel sangue e aumentano la risposta infiammatoria sistemica, peggiorando anche patologie respiratorie preesistenti.
«Gli anziani fragili, i pazienti ospedalizzati e intubati sono le categorie più esposte, poiché presentano un calo delle difese immunitarie e maggiore difficoltà nel mantenere una corretta igiene orale» afferma Storelli. «Attenzione però anche ai portatori di impianti o protesi complesse, dove il deposito di placca è più difficile da controllare la qualità e la progettazione dell’impianto stesso possono incidere sulla facilità di igiene e sulla salute dei tessuti circostanti».
Dalla polmonite all’asma: le connessioni da conoscere Le principali condizioni respiratorie correlate alla salute orale sono tre:
La polmonite, in particolare quella nosocomiale, può derivare dal passaggio diretto di batteri dalla bocca ai polmoni. Studi recenti dimostrano che l’applicazione di protocolli di igiene orale guidata nelle strutture sanitarie riduce l’incidenza delle polmoniti fino al 40%.
La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) mostra un legame più indiretto, ma significativo: nei pazienti cronici, il controllo dell’igiene orale – sia a casa sia nello studio dentistico – aiuta a limitare l’aggravarsi dei sintomi e l’infiammazione generale.
Infine, l’asma: i cortisonici inalatori migliorano la respirazione ma riducono le difese immunitarie della bocca, esponendo a gengiviti e parodontiti. Anche in questo caso, il monitoraggio odontoiatrico e una corretta igiene diventano parte integrante della prevenzione.
Prevenzione quotidiana: la bocca come barriera La prevenzione inizia dai piccoli gesti di ogni giorno. Per mantenere la bocca davvero in salute, Straumann e il Prof. Storelli consigliano alcune attenzioni semplici ma efficaci:
Scegliere gli strumenti giusti (e usarli bene): Dedicare il tempo giusto alla pulizia dentale è la prima regola: non bastano pochi secondi davanti allo specchio. Ogni dente va spazzolato per almeno cinque secondi, con movimenti regolari che raggiungano ogni superficie. Servono: spazzolino adeguato per dimensione e tipo di bocca, fili spugnosi o scovolini per chi ha spazi più ampi o impianti, e collutori antibatterici su indicazione del professionista. Infine, i rivelatori di placca - piccole compresse che colorano i residui - aiutano a capire dove spazzolare meglio, anche nei bambini.
Non ignorare i sintomi e controllare la placca visivamente: Il sanguinamento gengivale è un segnale da non ignorare: indica un’infiammazione gengivale che può essere un serio segno di malattia, spesso associato a pulizia insufficiente. Anche l’alitosi persistente può essere il primo campanello d’allarme di una proliferazione batterica.
Curare impianti e allineatori: le protesi vanno pulite con spazzolini dedicati e disinfettate periodicamente; gli allineatori trasparenti devono essere lavati ogni giorno e, quando indossati, è consentito bere solo acqua, evitando bevande zuccherate, calde o pigmentanti.
Non trascurare i richiami professionali: l’igiene professionale fatta in studio, una o due volte l’anno (anche più frequente in caso di patologie specifiche), rimuove placca e tartaro in profondità e mantiene la bocca in equilibrio.
«Non è solo una questione di estetica», commenta Storelli. «Mantenere la bocca pulita significa ridurre la carica batterica e quindi anche l’infiammazione sistemica. È un gesto semplice, ma può davvero fare la differenza per la salute della bocca e dell’organismo, polmoni inclusi».
In inverno, qualche accortezza in più Durante l’inverno, i malanni di stagione - come raffreddore e allergie - favoriscono la respirazione orale: le mucose si seccano e la placca tende ad accumularsi più facilmente. Anche nei periodi di convalescenza o durante l’influenza, quando si tende a trascurare la routine, è fondamentale non saltare l’igiene orale: lavarsi i denti due volte al giorno, idratarsi, e, se indicato, usare un collutorio antibatterico.
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