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Approvata la riforma dello Statuto ENPAM

mer. 2 luglio 2014

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Il 28 giugno scorso è stato approvato il nuovo Statuto dell’ENPAM con 86 voti a favore e 2 astenuti; il risultato è stato frutto di tre anni di lavoro della Commissione paritetica ENPAM-FNOMCeO, del Consiglio di amministrazione dell’ENPAM, delle Consulte, del Consiglio nazionale della Fondazione e del confronto con le organizzazioni sindacali di categoria.

Il testo riduce il numero dei componenti del Cda da 27 a un massimo di 17. Del Consiglio nazionale (il parlamentino della Fondazione), invece, non faranno più parte solamente i presidenti degli Ordini provinciali dei medici e dei dentisti, ma anche rappresentanti eletti direttamente dai contribuenti. Prevista anche un’autonoma rappresentanza della professione odontoiatrica. Lo Statuto fissa inoltre l’obiettivo dell’equilibrio di genere e, per cominciare, impone che almeno il 20% dei candidati appartenga al sesso meno rappresentato. Nel Consiglio nazionale, inoltre, ci saranno osservatori dei giovani e dei pensionati. È prevista l’abolizione del Comitato esecutivo, che significherà una riduzione delle spese per gli organi collegiali. Il nuovo testo statutario si occupa anche della gestione economica, introducendo il principio della prudenza e stabilendo che gli investimenti siano fatti secondo modelli procedurali. Lo Statuto, inoltre, elenca in maniera più dettagliata le forme di investimento ammesse e riduce la discrezionalità del Consiglio di amministrazione.

Hanno manifestato soddisfazione il presidente della CAO, Giuseppe Renzo, il presidente dell’ANDI, Gianfranco Prada, e l’Esecutivo AIO, in alcune note pubblicate sui loro siti. Approvano all’unanimità la rappresentanza degli odontoiatri negli organi collegiali della Fondazione, riconosciuta – come sottolinea Renzo – in termini statutari e regolamentari, e non più discrezionali. Renzo continua osservando che questo è un ulteriore passaggio verso il riconoscimento di autonomia e di autorappresentanza della componente odontoiatrica.

Si plaude anche alla riduzione dei costi di gestione. Prada insiste nel chiedere di lavorare con impegno per dare un futuro alle pensioni, in particolare dei giovani medici e dentisti. AIO, invece, esprime ulteriore soddisfazione per il fatto che l’ENPAM resti l’Ente di previdenza assistenza dei soli medici e odontoiatri, ma manifesta anche alcune perplessità: «È mancata l’opportunità di rendere più snello ed efficace il Consiglio nazionale – si legge nel comunicato – che, con un numero di 185 componenti, in tempi di globale ridimensionamento degli organismi istituzionali e politici, riteniamo ancora pletorico». Tuttavia, anche per AIO il giudizio globale rimane positivo.

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