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A Milano il 61° meeting dell’International College of Dentists

Induction Ceremony ICD.
Patrizia Gatto

Patrizia Gatto

mer. 6 luglio 2016

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Dal 30 giugno al 2 luglio si è tenuto a Milano il 61° meeting annuale della sezione europea dell’International College of Dentists. È stato il Presidente di turno, il Prof. Corrado Paganelli, ad accogliere i circa 200 delegati provenienti da tutta Europa. L’evento, realizzato in collaborazione con il Prof. Mauro Labanca, ha unito momenti di piacevole relax alla giornata di formazione del venerdì presso lo Starhotels Rosa Grand di Milano, nei pressi del Duomo, culminando poi nella «Induction Ceremony» di sabato nello storico teatro liberty Odeon, con cena di gala presso il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci.

L’International College of Dentists è stato fondato nel 1927 e ha mantenuto fermi nel tempo gli scopi dei soci fondatori, il Dr. Louis Ottofy e il Dr. Okamura: veicolare le informazioni e la ricerca, promuovendo le relazioni tra i professionisti dentali in tutto il mondo, immaginando già allora un sistema globale. Anche il motto non è mai cambiato ed è parte del «voto» che prestano i nuovi fellow, accettati su proposta dei reggenti dei paesi aderenti da un comitato etico internazionale: «Recognizing Service and the Opportunity to Serve».

Paladino di una forte etica professionale, in questi 89 anni il Collegio ha portato avanti progetti di ricerca, formativi ed educativi della popolazione nel campo della salute orale, contribuendo all’avanzamento professionale e supportando importanti progetti umanitari. Nella giornata di sabato 39 canditati europei, presentati dai reggenti delle rispettive sezioni locali, sono stati insigniti nel corso di una cerimonia tradizionale.

L’adesione a un’organizzazione grandemente considerata come l’International College of Dentists è sempre più ambita, ad oggi sono 12.000 i membri che rappresentano il mondo del dentale e le evoluzioni della professione.
La giornata di formazione, in lingua inglese, si è concentrata su temi di interesse comuni a tutte le nazioni. Ha aperto i lavori, dopo la presentazione del Prof. Paganelli e del Prof. Labanca, il Col. Paolo Tarantino che ha condiviso l’esperienza nelle «Frecce Tricolori» come massima espressione dell’importanza del lavoro in team, degli obiettivi e delle soluzioni, suscitando molte domande nel pubblico. La relazione di Tiziano Testori si è concentrata invece sull’utilizzo della letteratura nella pratica clinica, motivando e invitando i colleghi alla necessità di una lettura critica e aderente alle proprie capacità cliniche.

Nel pomeriggio, la Criminologa Cristina Brondoni ha spiegato come e perché occuparsi del profilo dei pazienti mentre Sergio Borra, amministratore delegato di Dale Carnegie Italia, ha analizzato il cambiamento dei pazienti e l’eccellenza del servizio: è fondamentale trasmettere al paziente l’unicità del proprio servizio, attraverso tuto il team, soprattutto in periodi di grandi cambiamenti socio-economici. Infine, Massimo Pasi ha concluso con il suo intervento sul tema della prevenzione e degli stili di vita.
Tra la soddisfazione dei partecipanti, degli organizzatori e degli sponsor, Milano ricorderà simpaticamente quel corteo di circa 150 persone in smoking e abiti da cerimonia che, alle 15 di un sabato di inizio saldi al Duomo, si avviava su un tappeto rosso degno dei migliori festival.

Tutte le professioni hanno il loro giorno di gloria. Una particolarità importante: molte sono state le donne tra i nuovi fellow, e da oggi sarà donna anche la presidente europea la gallese Shelagh Farrel.

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