Negli ultimi anni, i produttori hanno sviluppato nuovi materiali ceramici, caratterizzati da una migliorata resistenza ed estetica per migliorare la predicibilità dei risultati che si possono ottenere quando si realizzano restauri CAD/CAM.
Per migliorare l’adattamento e la funzione, tali materiali possono essere lavorati al CAD/CAM in studio o in laboratorio senza che si scheggino o si fratturino, indipendentemente che vengano sottoposti a full contour durante la fresatura o la pressatura.
Tra questi materiali vi è il disilicato di litio (IPS e.max, Ivoclar Vivadent, Amherst, NY) che è formato, per il 70% in volume, da cristalli a forma di ago in una matrice vetrosa. Dato che è disponibile in formato pressabile (IPS e.max Press) o per lavorazione al CAD (IPS e.max CAD), questo materiale versatile è indicato per restauri anteriori e posteriori, tra cui faccette sottili (0,3 mm), inlay e onlay minimamente invasivi, corone parziali e totali, sovrastrutture su impianti, ponti a tre elementi per anteriori/premolari (solo Press) e ponti a tre elementi (solo IPS e.max CAD supportato da ossido di zinco).
Con valori di resistenza tra 360 MPa (Press) a 450 MPa (CAD), la ceramica vetrosa al disilicato di litio mostra diversi miglioramenti rispetto al materiale ceramico delle generazioni precedenti.
I restauri realizzati con questo materiale possono essere applicati con tecnica adesiva, o cementati in modo convenzionale, in modo da soddisfare le diverse esigenze del caso indipendentemente dalla posizione nel cavo orale o dalle limitazioni di posizionamento. I miglioramenti apportati ai sistemi adesivi e di cementazione permettono agli odontoiatri di fornire un’adesione salda tra il restauro e i substrati dentali sottostanti. IPS e.max mostra anche qualità ottiche naturali per la riproduzione di restauri altamente estetici e dall’aspetto vitale.
Nonostante i diversi modi di lavorazione del disilicato di litio (ovvero pressatura o fresatura), clinicamente o radiograficamente non vi sono differenze. Piuttosto, la principale differenza nella lavorazione consiste nel momento in cui avviene la cristallizzazione. La cristallizzazione del disilicato di litio lavorato al CAD/CAM (IPS e.max CAD) si arresta e si completa dopo la fresatura alla poltrona.
Tra la tecnologia disponibile per la lavorazione CAD/CAM del disilicato di litio, vi è il CEREC Connect (Sirona Dental, Charlotte, NC), una nuova generazione di sistemi CAD/CAM che rende più facile per l’odontoiatra scegliere tra restauri realizzati in studio e in laboratorio, in base alle esigenze specifiche del caso.
L’attuale sistema CEREC include una camera a diodi (LED) (CEREC Bluecam, Sirona Dental) per immagini di qualità e precisione superiori nell’acquisizione di impronte digitali rispetto ai precedenti sistemi con camera a infrarossi. Inoltre, CEREC Connect facilita l’uso e il trasferimento delle impronte digitali e delle informazioni del caso al laboratorio tramite Internet. Il laboratorio può quindi realizzare restauri con il CEREC InLab System (Sirona Dental). In alternativa, con velocità significativamente superiori e memoria maggiore, il software di progettazione CEREC 3D permette agli utilizzatori di visualizzare la progettazione dei denti così come avviene quando si valutano i modelli tradizionali in gesso.
Tra le altre caratteristiche vi sono i download automatici del software, la visualizzazione di guide semplici e la connettività in rete, mentre il design della camera di fresaggio permette il facile alloggiamento dei blocchi senza uso di strumenti. Mentre le unità e i software dei CAD/CAM convenzionali erano difficili da impostare, il nuovo design del CEREC prevede una camera di fresaggio (CEREC MC XL, Sirona Dental) separata dall’hardware di progettazione e acquisizione dell’immagine, così che sia possibile progettare un restauro mentre se ne fresa un altro. I restauri di elementi singoli possono essere preparati in 6 minuti, e i restauri di un quadrante in 3-4 minuti in una sola seduta. Il sistema di fresaggio CAD/CAM si caratterizza per una precisione e accuratezza nella gamma di +/- 25 µ, e la risoluzione di fresaggio di 7,5 µ permette di creare restauri con superfici più lisce e adattamento migliorato.
Caso clinico 1
Si è presentato un paziente che necessitava di un restauro post-endodontico del dente 18 (Fig. 1). Si è quindi deciso per l’applicazione di una corona in disilicato di litio, realizzata in laboratorio mediante CAD/CAM (IPS e.max CAD). Il dente è stato preparato ed è stato realizzato il build-up (Fig. 2).
La preparazione a build-up del dente 18, i denti adiacenti e i tessuti molli sono stati ricoperti con un mezzo di contrasto sotto forma di spray, per facilitare la rilevazione dell’impronta digitale mediante unità di scansione a LED (CEREC Blucam). La forma anatomica dei denti e i tessuti molli sono stati sottoposti a scansione, e le informazioni del caso e le impronte sono state trasferite al laboratorio mediante CEREC Connect.
In laboratorio, è stato utilizzato un software tridimensionale (CEREC 3D) per progettare i contorni della corona e le relazioni occlusali. Un blocco prefabbricato di disilicato di litio altamente traslucente (IPS e.max CAD) è stato quindi fresato per ottenere la corona per il dente 18. In questo caso è stato scelto il disilicato di litio per la sua elevata resistenza e per le proprietà ottiche naturali. Dopo il fresaggio, la corona è stata stratificata con ceramica di rivestimento (IPS e.max Press), per completare i contorni del restauro, caratterizzata e inviata in studio per l’applicazione.
Per applicare il restauro, la preparazione è stata prima mordenzata, sciacquata e asciugata. Successivamente, è stato utilizzato del cemento composito a doppia polimerizzazione (Multilink Automix, Ivoclar Vivadent). Multilink è indicato per l’utilizzo in caso di restauri in metallo, ceramica integrale, metalloceramica e composito. Disponibile nelle tinte trasparente, giallo o opaco, assicura l’ottenimento di un’estetica adeguata. Durante la miscelazione e l’applicazione, non è necessario proteggere il cemento dalla luce ambientale e, quindi, il clinico ha a disposizione un ampio tempo di lavorazione.
Prima dell’applicazione sulla preparazione, i liquidi primer (Multilink A/B) sono stati miscelati nella percentuale di 1:1. È stato utilizzato un microbrush per applicare e massaggiare leggermente la miscela di primer sul build-up, dopo di che la miscela è stata assottigliata mediante aria per far evaporare i solventi del primer. A questo punto non è stato necessario fotopolimerizzare, in quanto il primer è autopolimerizzante.
Gli aspetti interni della corona in disilicato di litio sono stati accuratamente e completamente ricoperti con il cemento composito (Multilink Automix), che è stato estruso dal puntale di miscelazione. La corona è stata quindi applicata sul dente 18, applicando una leggera pressione. Il cemento in eccesso è stato rimosso dalle aree interprossimali e cervicali mediante un microbrush, ed è stata applicata un’ulteriore pressione sulla corona per assicurarne l’applicazione completa e corretta durante le fasi di pulizia iniziale. Per completare la rimozione del cemento in eccesso dalle aree interprossimali è stato utilizzato del filo interdentale.
La corona è stata polimerizzata con lampada a LED (Bluphase, Ivoclar Vivadent) nei suoi aspetti buccale, mesiale, linguale e distale, dopo di che la corona mostrava adattamento, funzione ed estetica eccezionali (Fig. 3). Inoltre, la radiografia post-operatoria confermava l’ottenimento di un eccellente adattamento marginale (Fig. 4).
Caso clinico 2
Un paziente si è presentato con un restauro in amalgama incongruo sul dente 19 che necessitava di sostituzione (Fig. 5). Dopo un attento esame e un colloquio con il paziente, si è deciso che il dente poteva essere trattato quello stesso giorno con un restauro in disilicato di litio (IPS e.max CAD) realizzato in studio mediante CAD/CAM.
Il restauro in amalgama è stato quindi rimosso, e il dente 19 preparato per il restauro con corona in disilicato di litio (IPS e.max CAD) realizzata con CAD/CAM (CEREC MCXL). La preparazione, la dentizione adiacente e i tessuti molli sono stati ricoperti con polvere di contrasto spray, e la forma anatomica dei denti e i tessuti molli sono stati sottoposti a scansione (CEREC Blucam).
Dopo la scansione, è stato utilizzato un software tridimensionale (CEREC 3D) per progettare i contorni della corona e le relazioni occlusali, e il blocco prefabbricato di disilicato di litio altamente traslucente prescelto (IPS e.max CAD) è stato quindi fresato in studio (CEREC MC XL) per ottenere la corona per il dente 19 (Fig. 8). La corona è stata quindi provata in bocca al paziente per valutarne l’adattamento, il contorno e l’armonia anatomica prima della cristallizzazione (Fig. 6).
La corona è stata rimossa, pulita e asciugata. Sono state applicate delle caratterizzazioni per riprodurre l’aspetto naturale del dente e, successivamente, la corona è stata cristallizzata e preparata per l’applicazione.
Prima dell’applicazione sulla preparazione, i liquidi primer del cemento composito a doppia polimerizzazione (Multilink A/B) sono stati miscelati nella percentuale di 1:1. È stato utilizzato un microbrush per applicare e massaggiare leggermente la miscela di primer sul build-up, dopo di che la miscela è stata assottigliata mediante aria per far evaporare i solventi del primer. A questo punto non è stato necessario fotopolimerizzare in quanto il primer è autopolimerizzante.
Gli aspetti interni della corona in disilicato di litio sono stati accuratamente e completamente ricoperti con il cemento composito (Multilink Automix). La corona è stata quindi applicata sul dente 19, applicando una leggera pressione. Il cemento in eccesso è stato rimosso dalle aree interprossimali e cervicali mediante un microbrush, ed è stata applicata un’ulteriore pressione sulla corona per assicurarne l’applicazione completa e corretta. Per completare la rimozione del cemento in eccesso dalle aree interprossimali è stato utilizzato del filo interdentale.
La corona è stata polimerizzata con lampada a LED (Bluphase, Ivoclar Vivadent) nei suoi aspetti buccale, mesiale, linguale e distale, dopo di che la corona mostrava adattamento, funzione ed estetica eccezionali (Fig. 7). La radiografia post-operatoria confermava l’ottenimento di un eccellente adattamento marginale (Fig. 8).
Conclusioni
Molti dentisti non sanno che il disilicato di litio è un materiale da restauro resistente, estetico e duraturo, adatto per tecniche a pressione e anche per la lavorazione CAD/CAM in studio e laboratorio. Come dimostrato nei casi qui presentati e dalle radiografie (Figg. 9, 10), i materiali e le loro caratteristiche fisiche e cliniche sono similari, sia in termini di prestazioni sia di estetica. La sola differenza è che la cristallizzazione in studio di IPS e.max CAD viene interrotta e finita dopo il fresaggio in studio.
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L'articolo è stato pubblicato sul numero 2 di Lab Tribune Italy 2012.
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