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Presente e passato nelle ricerche sulle cellule staminali in ambito odontostomatologico

Foto: prof. Felice Roberto Grassi

mer. 28 febbraio 2018

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Il 9 novembre scorso nella Rubrica “News” di Dental Tribune Italy Daily, col titolo “Cellule staminali estratte con successo dai terzi molari” venne pubblicata la notizia di un nuovo metodo scoperto da un team di ricercatori di Las Vegas. Tale novità richiama il lavoro avviato dieci anni prima da un altro Gruppo di ricerca all’Università “Aldo Moro”, di Bari che per primo pubblicò una ricerca su tali cellule ottenute dalla polpa dentaria e dal legamento parodontale.

Il Gruppo era guidato dal prof. Felice Roberto Grassi, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso (DSMBNOS), che operò in stretta collaborazione con la Prof.ssa Maria Grano, afferente al Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi (DETO) e col prof. Giorgio Mori, afferente al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Foggia.

Su Int J Immunopathol Pharmacol, 2007 Jan-Mar;20(1):9-16. Review, uscì infatti allora il lavoro “In vitro stem cell cultures from human dental pulp and periodontal ligament: new prospects in dentistry” a firma di Ballini A, De Frenza G, Cantore S, Papa F, Grano M, Mastrangelo F, Tetè S e Grassi FR.

Dato che tali argomenti erano stati oggetto di n. 5 progetti PRIN vinti, a quel lavoro ne seguirono altri che videro il prof. Grassi come Principal Investigation. Nel 2010 venne infatti pubblicato una ricerca sulle proprietà osteogeniche delle cellule staminali ricavate dalla polpa dentaria. A firma di Mori G, Centonze M, Brunetti G, Ballini A, Oranger A, Mori C, Lo Muzio L, Tetè S, Ciccolella F, Colucci S, Grano M, Grassi FR vide infatti la luce “Osteogenic properties of human dental pulp stem cells” su J Biol Regul Homeost Agents, 2010 Apr-Jun; 24(2): 167-75.

Successivamente si arrivò alla differenziazione ed espressione genica da queste cellule staminali con Mori G, Brunetti G, Oranger A, Carbone C, Ballini A, Lo Muzio L, Colucci S, Mori C, Grassi FR, Grano M. nella ricerca intitolata “Dental pulp stem cells: osteogenic differentiation and gene expression”, (Ann N Y Acad Sci. 2011 Nov; 1237:47-52) fino alla differenziazione in osteoblasti maturi in grado di deporre matrice mineralizzata con il lavoro intitolato “Osteogenic differentiation of dental follicle stem cells” a cura di Mori G, Ballini A, Carbone C, Oranger A, Brunetti G, Di Benedetto A, Rapone B, Cantore S, Di Comite M, Colucci S, Grano M, Grassi FR (vedi Int J Med Sci. 2012;  9(6): 480-7).

Continuando nelle ricerche, gli autori si resero conto che era meglio isolare e differenziare cellule staminali provenienti dal germe dell’ottavo. Di qui il nuovo lavoro intitolato “Osteogenic differentiation of mesenchymal stem cells from dental bud: Role of integrins and cadherins”, curato  da Di Benedetto A, Brunetti G, Posa F, Ballini A, Grassi FR, Colaianni G, Colucci S, Rossi E, Cavalcanti-Adam EA, Lo Muzio L, Grano M, Mori G (vedi Stem Cell Res. 2015 Nov; 15(3): 618-628) che rappresentò un vero punto di svolta.

Si dimostrò come tali cellule potessero essere utilizzate nella rigenerazione ossea di difetti con uno studio sui minipigs “Bone Regeneration Induced by Bone Porcine Block with Bone Marrow Stromal Stem Cells in a Minipig Model of Mandibular “Critical Size” Defect”, di cui furono autori Scarano A, Crincoli V, Di Benedetto A, Cozzolino V, Lorusso F, Podaliri Vulpiani M, Grano M, Kalemaj Z, Mori G, Grassi FR (vedi Stem Cells Int. 2017; 2017: 9082869).

Applaudendo agli sforzi ripetuti di questi ricercatori la comunità scientifica richiese la pubblicazione di un capitolo (il n. 7) di libro a firma di Felice Roberto Grassi, uno degli Autori, dal titolo “Oral-Derived Mesenchymal Stem Cells Used to Treat the Periodontal Diseases: State of the Art and New Insight” (vedi MSCs and Innovative Biomaterials in Dentistry - Stem Cell Biology and Regenerative Medicine 2017).

In ultimo è allo studio un nuovo terreno di coltura, arricchito da una macromolecola, il T-LysYal, in grado di migliorare il differenziamento delle cellule staminali in condrociti e osteoblasti, come dimostrato dalla relazione tenuta a Roma il 24-25 Febbraio 2017 dalla Dott.ssa Francesca Posa in occasione del Forum in Bone and Mineral Research – 17° Meeting.

La breve ricostruzione storica per sottolineare nell’ambito dello studio di questo importante tema quanto è stato finora realizzato da un Gruppo di lavoro italiano che nulla ha da invidiare alle università straniere.

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