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MELBOURNE ‒ Alla conferenza "Where the Mind Meets the Mouth" svoltasi il 27 e 28 novembre a Richmond, lo psichiatra Manjula O'Connor ha sottolineato il ruolo dei dentisti quali “sentinelle” della violenza domestica. Poiché le donne con lesioni facciali e denti rotti sono spesso più propense a rivolgersi al dentista piuttosto che ad un medico, l’esperto ha auspicato un formazione specifica per insegnare ai professionisti del dentale a sostenere le donne in crisi.
«Il 75 per cento delle lesioni legate a questa fenomeno sono inferte alla testa, al viso e al collo» dice O'Connor. «Se sono vittime iniziali e non sanno ancora come comportarsi dinanzi all’episodio di violenza domestica, lo studio di un dentista è il luogo dove una donna può andare senza rivelare retroscena o provare vergogna».
Nel suo discorso d’apertura alla conferenza, O'Connor, consulente psichiatra e direttore dell’Australasian Centre for Human Rights and Health, ha sottolineato un aspetto emerso dalla ricerca: una donna che sta cercando di sfuggire a un partner violento spesso vuole sentirsi chiedere se ha bisogno di aiuto. I dentisti quindi non devono temere di offendere le loro pazienti se lo offrono.
«I dentisti non devono essere necessariamente trasformarsi in terapeuti, ma dobbiamo accentuare il loro senso di vigilanza, convincendoli che vi sono donne che si rivolgono a loro come vittime di violenza domestica e che hanno bisogno di essere ben indirizzate» osserva O'Connor.
Di conseguenza, auspica una formazione specifica per allertare i professionisti del dentale qualora abbiano il sospetto che qualche paziente possa essere vittima di violenza e sul modo di sollevare il problema durante la visita di controllo.
Robert Boyd-Boland, CEO dell’Australian Dental Association, è favorevole a questo approccio «Sarebbe auspicabile una formazione specialistica anche per gli studenti di odontoiatria e una per i dentisti che li metta in grado di riconoscere e assistere i pazienti affetti da traumi correlati alla violenza domestica».
Prima di rendersi conto di essere vittima di violenza familiare le donne subiscono in media 27 aggressioni fisiche. Lo riferisce l’Australian Associated Press in un comunicato uscito a novembre.
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