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L’odontoiatria digitale è la soluzione al dilemma della sostenibilità?

ven. 8 settembre 2023

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Penso che possiamo concordare sul fatto che l’odontoiatria non sia la professione più ecologica. Basti considerare il numero di materiali monouso in plastica, gesso, barriere di protezione e i dispositivi di protezione individuale.

Sono tutti necessari per mantenere lo standard di cura e un adeguato controllo delle infezioni? Considerate ora i passaggi di un classico flusso di lavoro analogico di un restauro indiretto. L’impronta viene presa, impacchettata, inviata in macchina al laboratorio e colata. La corona viene fabbricata e rispedita alla clinica, sempre per mezzo di un veicolo. È sostenibile? Ritengo che disponiamo di strumenti che possono contribuire a migliorare il flusso di lavoro e l’impronta ambientale.

L’evoluzione dell’odontoiatria digitale ha avuto un impatto significativo sulla professione odontoiatrica. L’acquisizione di impronte digitali intraorali, scansioni digitali ha migliorato l’efficienza, l’accuratezza e il flusso di lavoro clinico. Ma che dire della sostenibilità? Prendere un’impronta analogica e inviarla a un laboratorio via veicolo è più dannosa per l’ambiente che inviare un file in formato digitale? Il metodo digitale ridurrebbe immediatamente le emissioni di anidride carbonica; occorrerebbe tuttavia considerare l’approvvigionamento di tutti i materiali e la fabbricazione di tutti i componenti necessari per il trasferimento digitale sulla base del consumo totale cumulativo di energia durante l’intero ciclo di vita di un prodotto.

Quale impatto ha il design digitale sulla sostenibilità? Il flusso di lavoro analogico richiederebbe impronte, calchi, registrazioni e un articolatore per progettare e sviluppare la protesi. Occorre inoltre prendere in considerazione la conservazione dei modelli. Ciò richiede spazio fisico e servizi conformi ai requisiti normativi. La progettazione digitale ha un flusso di lavoro completamente diverso, consentendo l’acquisizione di immagini, l’archiviazione in cloud, la visualizzazione e la pianificazione su un dispositivo, il tutto da remoto. Inoltre, fornisce un approccio semplice per le modifiche e i remake del design. Quale impatto può avere la produzione o la fabbricazione di protesi dentarie sulla sostenibilità? Inizialmente la colata richiedeva investimenti, fusioni e rifiniture significative e dipendeva fortemente dai materiali e dal tempo. La fresatura fornisce un flusso di lavoro preciso e prevedibile, ma presenta dei limiti in termini di progettazione e sostenibilità.
In che modo la produzione additiva (PA) o la stampa 3D rientrano nell’equazione? Esistono una moltitudine di processi di produzione additiva che forniscono protesi accurate ed efficienti in plastica (resine), metalli e ceramica (zirconio e disilicato di litio). Queste tecnologie permettono di creare qualsiasi geometria e offrono tipicamente una precisione superiore e una maggiore sostenibilità. Inoltre, recenti ricerche hanno quantificato che il flusso di lavoro PA è più sostenibile dei percorsi di fabbricazione convenzionali. Un ulteriore vantaggio è che le protesi realizzate digitalmente offrono proprietà fisiche impressionanti.

È stata inoltre esplorata la possibilità di bypassare la progettazione digitale utilizzando restauri indiretti sovrapposti. Si tratterebbe di un approccio innovativo che potrebbe far risparmiare un’enorme quantità di tempo, denaro e risorse. E questo è solo l’inizio, poiché l’intelligenza artificiale sta già avendo un impatto sulla diagnosi e sulla pianificazione delle cure, e la realtà virtuale e aumentata viene utilizzata per l’insegnamento e la formazione. Un altro fattore da considerare è il metaverso in via di sviluppo. Tuttavia, l’odontoiatria digitale ha un’importante avvertenza: l’utilizzatore deve avere un’ottima comprensione delle sue applicazioni e dei suoi limiti in ambito clinico. Dopo tutto, l’odontoiatria digitale fornisce un altro set di strumenti alla “cassetta degli attrezzi” del dentista. I medici devono sapere quale strumento utilizzare e quando. Ad esempio, è stato recentemente riportato un caso clinico di una riabilitazione full-arch che comprendeva una guida per la riduzione ossea e una per il posizionamento dell’impianto. Entrambe sono state acquisiti attraverso un flusso di lavoro completamente digitale. Purtroppo, durante la seduta chirurgica, nessuna delle due guide si adattava bene, e il clinico ha dovuto deviare verso un approccio a mano libera. Complimenti al clinico che ha capito di aver effettuato degli errori, ma è stato un inutile impatto ambientale e di spreco di tempo e denaro!
Ho sentito storie simili in cui le guide chirurgiche non si adattavano per via intraorale a causa della limitata apertura della bocca del paziente – un’altra sfortunata situazione in cui l’odontoiatria digitale veniva utilizzata impropriamente.

L’ultimo scenario che voglio evidenziare riguarda un clinico che ha acquistato una stampante 3D a resina da affiancare al suo scanner intraorale. In questo caso, tutti i pazienti hanno ricevuto una scansione diagnostica e modelli stampati per motivi educativi e di marketing. È un uso appropriato dell’odontoiatria digitale? In che modo ciò riflette la sostenibilità? Cosa succede a quei modelli quando i pazienti non ne hanno più bisogno? Sono riciclabili? Questo scenario mi ricorda quel meme in cui si usa un generatore a gas per caricare un veicolo elettrico.

Se ci sforziamo collettivamente di migliorare la sostenibilità dell’odontoiatria, dobbiamo considerare l’intero quadro. Ecco alcune raccomandazioni per l’implementazione dell’odontoiatria digitale in relazione alla sostenibilità:

  • considerare il flusso di lavoro clinico e valutare come migliorare la sostenibilità senza compromettere lo standard di cura;
  • comprendere e seguire i fondamenti e i principi dell’odontoiatria digitale. Si tratta semplicemente di un insieme di strumenti per migliorare il flusso di lavoro;
  • essere curiosi ed esplorare nuove tecnologie;
  • essere critici. Esaminare, ad esempio, se sia essenziale un caso completamente guidato;
  • prendere in considerazione un flusso di lavoro ibrido o misto, combinando i migliori aspetti dell’analogico e del digitale, fino a quando non si avrà una forte presa sui flussi di lavoro digitali prevedibili;
  • Esercitare le R: riconoscere, ridurre, riciclare, riutilizzare, ripensare e rallegrarsi!

L’odontoiatria digitale è un potente strumento tecnologico che può aiutare l’odontoiatria a diventare più sostenibile. Tuttavia, gli odontoiatri devono porre le giuste domande, esercitare la dovuta attenzione e prendere decisioni appropriate a beneficio dei pazienti e del pianeta.

L’articolo è stato pubblicato su digital—international magazine of digital dentistry vol. 4, issue 2/2023.

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