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Giovani medici sottopagati. La Fnomceo: “Siamo con voi”

Foto: La Fnomceo denuncia la non adeguata remunerazione dei giovani odontoiatri (Shutterstock).
Fnomceo

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gio. 21 dicembre 2017

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Il comunicato che segue, in cui la Fnomceo denuncia la gravità di un problema che tocca principalmente i giovani medici, può essere tranquillamente usato per illustrare la condizione di tanti giovani odontoiatri, freschi (e meno freschi) di laurea che pur non essendo pagati con una pizza o una birra (almeno speriamo) come denuncia il comunicato, ricevono tuttavia compensi ben al di sotto della delicatezza e del valore intrinseco delle loro prestazioni.

«Siamo a conoscenza, anzi siamo noi i primi a denunciarle, di situazioni sempre più numerose di disoccupazione e soprattutto sottoccupazione dei giovani colleghi, medici e odontoiatri. Al di là dei casi specifici, quello che va ripensato è l’intero sistema della formazione e dell’ingresso del mondo del lavoro, un sistema che continua a produrre laureati ma non offre abbastanza possibilità di completare il percorso con la specializzazione o il titolo di formazione in Medicina Generale, imprigionandoli di fatto in un limbo senza possibilità di sbocchi professionali adeguati».

Così Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, la Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, commenta la denuncia sui social e sulla stampa fatta da un gruppo di giovani medici, che hanno raccontato di essere stati ripagati, come compenso per prestazioni professionali anche complesse, “in natura”, con una pizza e una birra, o con cifre irrisorie.

«Il nostro Codice Deontologico è chiaro – continua Chersevani –: all’articolo 54 si parla proprio di onorari, stabilendo che Il medico, nel perseguire il decoro dell’esercizio professionale e il principio dell’intesa preventiva, commisura l’onorario alla difficoltà e alla complessità dell’opera professionale, alle competenze richieste e ai mezzi impiegati, tutelando la qualità e la sicurezza della prestazione». Nessuno sconto a discapito della qualità delle cure, anche se, in casi particolari, ad esempio come atto caritatevole o di buona colleganza, non è proibito esercitare gratuitamente.

«È vero – continua infatti Chersevani – che sempre l’art. 54 precisa che “Il medico può effettuare visite e prestare gratuitamente la sua opera purché tale comportamento non rivesta una connotazione esclusivamente commerciale, non costituisca concorrenza sleale o sia finalizzato a indebito accaparramento di clientela”. Questa però è una facoltà, non certo un aut aut a cui i giovani devono sottostare pena il rimanere disoccupati. Invitiamo quindi a segnalarci direttamente ogni situazione d’ingiustizia e sfruttamento».

«Come Fnomceo, come Commissione Albo Odontoiatri, come Osservatorio Giovani Professionisti – conclude Chersevani – siamo vicini a tutti i colleghi sfruttati e traditi nelle loro aspirazioni, nelle loro speranze, nella loro dignità. Rinnoviamo ancora una volta l’invito alla Politica perché agisca, aumentando il numero delle borse di studio per assicurare a tutti un accesso alla Professione stabile e adeguatamente retribuita, evitando “gare al ribasso” che non garantiscano un equo compenso ai medici, introducendo, ove possibile (come recentemente richiesto dalla Componente Odontoiatrica), tariffari minimi e ponendo in atto ogni altra iniziativa in tal senso. Perché un sistema che sfrutta e penalizza i giovani professionisti è un sistema destinato a collassare, è un sistema senza futuro».

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