MILANO, Italia: È ampiamente riconosciuto che le infezioni contratte in ambito sanitario costituiscono un problema rilevante, con pesanti riflessi sociali ed economici. Per fronteggiare in modo efficace il problema è necessario adottare una strategia operativa che riconosca nelle procedure di pulizia, disinfezione e sterilizzazione uno strumento fondamentale di profilassi ambientale.
Le procedure di pulizia, disinfezione e sterilizzazione sono uno strumento fondamentale di profilassi ambientale da seguire in modo molto scrupoloso.
La disinfezione, soprattutto negli ambienti medici, assume un ruolo particolarmente importante. La presenza di più persone a stretto contatto e per diverse ore al giorno, infatti, crea una situazione potenzialmente pericolosa per il proliferare di malattie.
È quindi importante non abbassare mai la guardia e utilizzare presidi idonei. Tra i requisiti considerati essenziali per un disinfettante vi sono certamente l’attività germicida e virucida e l’ampio spettro d’azione. Inoltre, il disinfettante deve dimostrare un’azione rapida e persistente nel tempo. La sua capacità di azione deve permanere anche in presenza di sostanze organiche, con assenza di tossicità acuta e cronica. Di facile utilizzo, il disinfettante deve risultare innocuo nei confronti del materiale da trattare, evitando quindi fenomeni di corrosione e colorazione degli strumenti o dei mobili.
Inoltre, il suo utilizzo deve risultare sicuro anche per gli operatori. I disinfettanti, infatti, sono agenti chimici (sostanze e/o preparati) e in quanto tali possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa delle loro proprietà chimico-fisiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o conservati sul luogo di lavoro.
Le informazioni riguardanti le proprietà degli agenti chimici sono riportate sull’etichettatura e sulla scheda di sicurezza. L’etichettatura è l’insieme delle indicazioni che si trovano su un’apposita etichetta posta direttamente sull’imballaggio o sulla confezione a mezzo stampa, rilievo o incisione. Essa permette di identificare in modo immediato i principali rischi chimico-fisici e tossicologici noti. Sull’etichetta si trovano, su sfondo arancione, i simboli di pericolo; inoltre, nella parte centrale sono riportate le “frasi di rischio” e i consigli di prudenza.
Quindi, osservando con attenzione i simboli riportati, è possibile rendersi conto se la sostanza utilizzata può generare – in caso di errato utilizzo, inalazione o contatto prolungato con la pelle o le mucose – reazioni infiammatorie, ipersensibilizzazione, indurre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza, provocare effetti nocivi o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive femminili. Da non dimenticare, poi, che l’utilizzo eccessivo di soluzioni contenenti alcol a elevata volatilità può causare allergie, intossicazioni, disidratazione della pelle. Inoltre, le sostanze contenute – in quanto potenzialmente inquinanti – spesso richiedono un’attenzione particolare anche in fase di smaltimento.
Per rendere più sicuro l’uso dei disinfettanti, recentemente sono state presentate nuove formulazioni a base di acqua iperossigenata che risultano più ecologiche e rispettose della salute degli operatori sanitari e dei pazienti. Completamente prive di alcol, sali quaternari, aldeidi, fenoli e agenti chimici inquinanti, le nuove formulazioni eliminano qualunque rischio di allergia o di complicanze respiratorie. Questi prodotti, infatti, dopo l’uso si trasformano in vapore acqueo e ossigeno, di fatto senza lasciar alcun residuo ecotossico sulle superfici o nell’aria.
I tempi di azione sono comunque rapidi e lo spettro d’azione è tale da contrastare tutti i principali agenti patogeni. Queste formulazioni, infatti, sono già attive contro i virus A-H1N1, H5N1, SARS- CoV e disinfettano in profondità sciogliendo sporco, sangue e sostanze organiche, nel pieno rispetto di strumenti e superfici.
Già nella vicina Svizzera questa famiglia di prodotti è stata esentata dal pagamento della eco-tassa cui sono soggetti tutti i prodotti contenenti componenti organici volatili, quella denominata “VOC-tax”.
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