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Con la cabina di regia posta la prima pietra (ma ora bisogna fare l’edificio)

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Fausto Fiorile
Fausto Fiorile

Fausto Fiorile

mer. 25 luglio 2018

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A margine dell’incontro, denominato “cabina di regia” svoltosi a Roma il 12 luglio in cui i maggiori protagonisti della vita odontoiatrica si sono riuniti per concordare azioni comuni, riportiamo le considerazioni di Fausto Fiorile, Presidente AIO anch’egli partecipe all’evento.

Quando 18 mesi fa venni eletto presidente AIO lo dichiarai con forza: “L’Odontoiatria italiana necessita di compattezza, serve lavorare insieme!” Siamo tutti consapevoli che per il bene dei pazienti, per noi obiettivo finale, ma anche per tutelare i colleghi che certamente si devono supportare nella loro quotidiana attività, molte cose vadano cambiate a livello legislativo.

Per troppo tempo si è lavorato per compartimenti stagni, Associazioni sindacali e Istituzione ordinistica in primis, ciascuno certo di poter fare autonomamente. Ebbene, quello che ormai dobbiamo comprendere è che l’interlocutore politico vuole unità per poter dialogare con noi sui tanti temi cari alla professione! E questo per diversi motivi: Ogni proposta di legge, ogni atto amministrativo ha necessità di passaggi complessi, che necessitano di condivisione spesso anche tra gruppi politici opposti. Serve quindi fornire al decisore politico che crede nella nostra visione, proposte concrete e univoche per aiutarlo nel suo lavoro. Non è saggio, come è accaduto in un passato anche molto recente, andare ciascuno dal proprio referente con idee e proposte magari anche molto differenti tra loro. Focalizziamo la forza su alcuni temi condivisi come pubblicità, società di capitali, autorizzazioni, detraibilità fiscale per citarne alcuni, stabilendo una strategia comune e lavorando compatti.

Per fare questo serve un lavoro per promuovere il nostro punto di vista che spesso si scontra invece con preconcetti molto diffusi sulla figura dell’Odontoiatra confrontandosi con ricette di soluzione dei problemi molto diverse dalle nostre e frequentemente intrise, diciamolo pure, di demagogia. Di qui l’importanza di un lavoro nuovo quello culturale che siamo chiamati a fare: diffondere un modo nuovo di vedere il dentista e la professione diventa oggi strategico oltre che condizione necessaria per accreditarci sempre più come interlocutori veri.

Non dobbiamo, anzi non possiamo stancarci mai di dialogare con chiunque, politici, opinioni leader, stampa, associazioni di consumatori, per raccontare come ci stia a cuore il bene dei pazienti, per far comprendere come sia importante il ruolo sociale del dentista quale sentinella della salute orale e non solo in un programma di prevenzione a 360 gradi, per trasferire l’amore che nutriamo, nonostante tutto, per il nostro lavoro, per comunicare il senso di responsabilità per il ruolo di medici all’interno della Comunità in cui operiamo.

Oggi l’Unità della categoria è un valore da coltivare al pari delle cose concrete che insieme ci siamo impegnati a fare. Il 12 luglio scorso, in sede FNOMCeO è stata posta la prima pietra rispetto al nuovo percorso. Serve ora maturità politica, coerenza, lealtà e fiducia nel futuro da parte di tutti per continuare a lavorare con efficacia su questa strada. Ad maiora!

 

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