Rispondono gli esponenti di 4 significative aree dentali: l’Accademia, Polimeni, l’Industria, Matteuzzi, l’Associazionismo Prada e Delogu.
L’Anno odontoiatrico è certamente meno conosciuto e strombazzato di quello solare o scolastico, ma c’è, sicuramente. E inizia subito dopo le vacanze estive con i grandi eventi di autunno, i congressi, le rassegne, dopo una pausa estiva che non sempre è rasserenante, essendo solo un intervallo di una crisi che continua a mordere, specie “verso il basso”. Alla vigilia di quell’inaugurazione ideale dell’Anno odontoiatrico che può essere rappresentata da Expodental, in programma a Roma agli inizi di ottobre, in cui più che mai si tirano somme e si fanno previsioni, abbiamo posto ai maggiori esponenti di quattro significative aree del dentale, ognuna più o meno in stretta relazione con le altre (l’Accademia, Polimeni, l’Industria, Matteuzzi, l’Associazionismo Prada e Delogu), la stessa, pregnante domanda:
Dal suo specifico angolo di visuale e alla vigilia dell’ideale inaugurazione dell’“Anno odontoiatrico” 2011/12, quali bilanci si possono già trarre e quali le prospettive più realistiche di questa nuova tornata dentale?
Antonella Polimeni (Collegio Docenti): Siamo in attesa dei decreti attuativi della Legge 240/20010 più nota come Riforma Gelmini.
Dovremmo quindi veder pubblicati gli atti ministeriali relativi alla revisione dei settori scientifico-disciplinari (funzionali al reclutamento del personale docente e alla valutazione dell'attività di ricerca) e il decreto sull'abilitazione scientifica nazionale. Riguardo a quest'ultima l'Agenzia Nazionale di Valutazione (ANVUR) ha già espresso linee guida: fanno riferimento alle banche dati utilizzate nell'impianto dell'Anagrafe degli addetti alla ricerca e agli indicatori scientimetrici finalizzati a stabilire i criteri “soglia” per costituire la lista dei professori di I˚Fascia da cui verranno sorteggiate le Commisssioni giudicatrici, nonchè dei requisiti minimi per accedere all'abilitazione scientifica a Professore Ordinario e Associato. Ancora un decreto attuativo dovrà riguardare il sistema di reclutamento dei Ricercatori (cosiddetti di Tipo B) in “tenure track”: vale a dire ricercatori a tempo determinato che previa acquisizione dell'abilitazione scientifica, trascorso un triennio, verranno inquadrati nel ruolo di Professore Associato. Molte altre novità porterà il prossimo "anno accademico": sta per essere pubblicato il decreto della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) che censirà l'attività di tutto il "pianeta” degli addetti, valutazione cui verrà agganciato il Finanziamento ministeriale degli Atenei, che nel prossimo anno dovrebbe veder aumentare la cosiddetta "quota premiale” alle Università virtuose. Da ultimo, ci auguriamo di veder terminato l'iter di attivazione delle nuove Scuole di Specializzazione di Area Odontoiatrica, i cui decreti di attivazione sono prossimi, a cura del Ministero dell'istruzione e della ricerca e del Ministero della Salute.
Mauro Matteuzzi (Unidi): In ambito internazionale l’incrociarsi di alcuni passaggi economici con quelli della salute non ci consente di fare molto ed è anche difficile fare previsioni non venendo meno le speculazioni finanziarie internazionali in un contesto in cui tutto soffrono (basta vedere gli Stati Uniti in rischio di “default”, dove un’amministrazione Obama non riesce a varare una riforma della sanità per via dell’opposizione repubblicana), anche la situazione in Italia non si presenta favorevole. Se non altro perché da noi ancora troppo pochi vanno dal dentista. È un fatto che la percentuale di non-pazienti odontoiatrici ammonti al 60 per cento e che sul residuo 40 per cento disponibile si sia scatenata una competizione che potrebbe mettere a rischio la qualità delle prestazioni. Una competizione che può farci prevedere risultati penalizzanti sul piano economico. Noi non siamo un’isola felice: la crescita finora troppo contenuta, la necessità di recuperare un gap economico non ci consente di essere troppo ottimisti. L’unica nota positiva viene dalla considerazione della qualità delle prestazioni nel nostro Paese. Una qualità che siamo certi, la classe professionale continuerà a garantire, malgrado le difficoltà attuali.
Gianfranco Prada (Andi): La situazione che si presenta dal punto di vista economico e sociale nel nostro Paese è decisamente critica e preoccupante e si riverbera inevitabilmente nel comparto dentale.
I timidi segnali di ripresa economica vissuti nei primi mesi dell'anno sono stati "travolti” dalle tempeste dei mercati valutari e finanziari che hanno portato all'approvazione della maxi-manovra economica, votata dal Parlamento nel tempo record di pochi giorni. Le misure contenute vanno, ancora una volta, a penalizzare e ulteriormente impoverire la "classe media", tipica beneficiaria dei servizi dei nostri studi odontoiatrici, senza offrire del resto alternative a chi sarà sempre più in difficoltà. Da qui l'ulteriore preoccupazione di Andi per il futuro dell'attività libero-professionale, sempre più compressa da norme burocratico-gestionali e senza possibilità di vedere una fase di sviluppo sostenuta da accessi e risorse nuove. Bisognerà sempre più essere coscienti che l'unica strada per mantenere i nostri redditi è riuscire a sensibilizzare sempre più larghe fasce di popolazione a venire nei nostri studi, attraverso un’accorta politica di contenimento delle tariffe (di fatto le nostre parcelle sono ferme da parecchi anni, essendoci fatti carico degli aumenti di costo che nel frattempo sono intercorsi) e la valorizzazione sempre maggiore negli ideali della popolazione dell'importanza della salute orale.
Pierluigi Delogu (Aio): L’Associazione Italiana Odontoiatri ha un sogno: cambiare per creare un nuovo modo di pensare la professione. Si coniuga con l’atteggiamento coraggioso del non seguire l’onda anomala del commercio e dell’ineluttabile deriva verso un’odontoiatria finalizzata a un prodotto a fini puramente economici. Questo modello proposto da più parti e giustificato come unica soluzione dell’ipotetica crisi del settore, altro non è che un’ipotesi finanziaria, di commercializzazione di un’attività professionale finalizzata al bene della salute orale. Noi ci sentiamo una responsabilità storica verso una professione, soprattutto, verso una popolazione che non può né vuole essere obbligata ad applicare le regole valide per la vendita d’una lavatrice alla salute dell’apparato stomatognatico. Per questo ci rivolgeremo con incisività ai cittadini: stiamo mettendo in campo iniziative per dialogare col pubblico e dare riferimenti chiari a tutela d’una corretta pratica professionale. Vari ddl potrebbero sostanzialmente modificare la nostra organizzazione istituzionale, ma regolamenti e norme non bastano a creare un processo virtuoso, ci vogliono idee e persone disposte a seguirle. L’8 ottobre, a Expodental, abbiamo organizzato un congresso su “L’etica della professione odontoiatrica”. Verrà lanciata una carta dei valori del socio AIO, un riferimento chiaro per la popolazione, che crei un movimento di pensiero, stimoli senso di appartenenza dell’Odontoiatra a un’associazione in cui identificarsi e con cui costruire futuro.
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