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Marco Degidi: due anni di presidenza Peers fra innovazioni, condivisione e alta formazione continua

Dott. Marco Degidi.

ven. 31 gennaio 2020

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Intervista al dott. Marco Degidi.

Qual è stata la sua esperienza come presidente del gruppo Peers?
Ho avuto il privilegio di essere presidente Peers per il biennio 2018-2019. Affiancato da un “board” di grande qualità, abbiamo lavorato principalmente sull’aspetto formativo, riconoscendo come caratteristica dominante tra i membri Peers il desiderio di apprendere nuove tecniche e di consolidare quanto già conosciuto. Per questo motivo, abbiamo organizzato una serie di iniziative, coinvolgendo relatori di spicco italiani ed esteri, che hanno riscosso una buona partecipazione della base, suscitando molti interrogativi ed offrendo al contempo diverse risposte.

Il tema del Closed Meeting di novembre è stato il concetto conometrico e la sua diffusione a seguito del lancio di Acuris. Quali sono i vantaggi della connessione conometrica?
La conometria in implantoprotesi, vale a dire la possibilità di costruire protesi fisse su impianti ritenute solo per frizione, è un’innovazione tutta italiana della quale dovremmo essere orgogliosi: a tutti gli effetti, rappresenta una vera rivoluzione e sono convinto che influenzerà sempre più in tutto il mondo il modo di fare protesi su impianti. La conometria infatti ha tutti i vantaggi di una protesi cementata senza tuttavia le problematiche del cemento. Rispetto a una protesi avvitata, non presenta fori sul tavolato occlusale, con molteplici vantaggi estetici e di resistenza dei materiali alle fratture. Durante il Closed Meeting di novembre, 15 relatori membri Peers si sono succeduti presentando la loro interpretazione del concetto conometrico. Un incontro veramente esaltante.

Perché quando si prova Acuris, si diventa “conometrico dipendente” e non si torna più alle ritenzioni avvitate o cementate?
Acuris non è altro che il nome commerciale che la casa madre, Dentsply Sirona, ha dato all’ultimo nato tra i monconi conometrici: quello dedicato alla protesi su dente singolo. Dopo una brevissima curva di apprendimento è inevitabile, e vorrei dire inesorabile, che chiunque si abitui a fare protesi conometriche non senta, mai e poi mai, il desiderio di tornare alle vecchie corone cementate o avvitate. La conometria unisce una precisione assoluta ad una versatilità estrema, offrendosi come la miglior soluzione in caso di protesi immediate o dilazionate, singole o multiple, provvisorie o definitive, analogiche o digitali.

Semplificazione e risparmio di tempo sono oggi i goal della moderna chirurgia. Come cambia queste esigenze l’approccio conometrico?
Ritengo che il goal della moderna chirurgia, oggi come in passato, sia prima di tutto quello di offrire il piano di trattamento più predicibile e, solo successivamente, il più semplice e il più rapido. Fatta questa premessa, non c’è dubbio che la conometria sia quanto di più semplice e veloce possiamo disporre oggi in protesi fissa su impianti.

Esistono già una serie di studi clinici e letteratura a supporto di questa innovazione?
Già dal 2012 è possibile reperire su PubMed un buon numero di pubblicazioni sul concetto conometrico, da parte del sottoscritto e di altri autori, tutti Italiani.

Una delle novità da lei introdotta è stata la creazione del gruppo Peers for clinicians su Facebook che conta oltre 1.700 membri. Come avviene la selezione dei casi che vengono condivisi e chi si occupa della moderazione dei commenti?
Il gruppo Facebook Peers for clinicians è nato come vetrina pubblica, perché è di fatto un gruppo aperto, per offrire la possibilità ai membri Peers e a chiunque sia interessato ai nostri concetti, di pubblicare casi o di partecipare a discussioni di vario tipo. Potenzialmente rappresenta una grande opportunità di crescita e di incontro tra varie esperienze, a patto che sia garantita una certa qualità dei post pubblicati e monitorata e stimolata la discussione in modo adeguato. Questi compiti sono affidati ai membri del Board dei Peers i quali dedicano ognuno un po’ del proprio tempo libero per far crescere la comunità adeguatamente.

Chi sarà il prossimo presidente Peers?
Il prossimo presidente Peers sarà il Dr. Alberto Maria Albiero, che da molti anni è persona di spicco nella nostra comunità e non solo, dove si è guadagnato la stima di tutti con la qualità delle sue pre[1]sentazioni e delle sue pubblicazioni scientifiche.

Quale sarà la mission del gruppo Peers  per i prossimi due anni?
Suppongo che continueremo nella strada già  tracciata, investendo ulteriormente nella qualità  dell’education, nel coinvolgimento partecipativo dei membri Peers, in particolare dei più giovani, tramite la neonata comunità Peers Young.

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