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La qualità secondo M.G. Cannarozzo e del 22esimo congresso COI AIOG nazionale

m.boc

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ven. 19 gennaio 2018

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È un appuntamento che si rinnova, quello del COI (Cenacolo odontostomatologico Italiano) AIOG in programma a Bologna il 2 e 3 marzo. Il fatto che sia giunto alla 22esima edizione appare più che sufficiente motivo per farlo definire tradizionale così come sembra ormai sia diventato l’Hotel Savoia Regency (dove si svolge), sede di altri importanti eventi collegiali dell’Odontoiatria nazionale (e oltre).

Il titolo prescelta dall’infaticabile Maria Grazia Cannarozzo, Presidente del COI AIOG e dal Comitato Scientifico dell’Associazione, suona “Odontoiatria di qualità: le scelte per il futuro”, ponendo immediatamente l’accento su una parola spesso abusata, come la qualità. Non sembra tuttavia questo il caso, tuttavia, perché nel testo di presentazione della 22esima edizione, la Cannarozzo si sofferma sezionando il concetto in vari aspetti, in modo da renderlo non più solamente un termine talvolta astratto e programmatico, ma di precisa e pratica connotazione. Insomma, la qualità resa linea guida quotidiana, stimolo e traguardo al tempo stesso per un’autentica, totalizzante collocazione del paziente “al centro” del rapporto medico/paziente.

Dopo averla definita, con l’avallo dell’OMS, come «capacità di migliorare lo stato di salute e di soddisfazione di una popolazione nei limiti concessi da tecnologie, risorse disponibili e caratteristiche dell’utenza», la Presidente passa ad enucleare alcuni aspetti “ben codificati” coniugando la qualità con altri termini che definiremmo consustanziali alla qualità: l’utilità tradotta al meglio (efficacia teorica e pratica), la dovuta attenzione al minor costo (efficienza) e verso chi ne ha veramente e solamente bisogno in un mix virtuoso di accessibilità e appropriatezza. Di qualità si può veracemente e solamente parlare, tuttavia, se si ha la competenza per fare il trattamento con i migliori risultati (soddisfazione attiva e passiva).

Impreziosito dall’intervento di relatori di vaglia nella clinica e nella ricerca, gli eventi (in)formativi di questa 22esima edizione sono rivolti a “tutti” i componenti del team secondo lo spirito del Cenacolo: odontoiatri, igienisti, assistenti, odontotecnici per un aggiornamento continuo e proficuo. In programma c’è anche un’importante Tavola rotonda istituzionale “partecipata” dai presidenti nazionali Gianfranco Prada dell’Andi e Giuseppe Renzo (Cao), Giampiero Malagnino (Enpam), Gianna Pamich (Unidi) Riccardo Gandus (Henry Schein), Laura Filippucci (Altroconsumo) e dove il titolo (per un’Odontoiatria “concretamente” al servizio del cittadino) non fa che ribadire il concetto di una qualità del sapere, ma anche del saper fare.

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