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Uno sguardo al presente e al futuro prossimo dell’Odontoiatria digitale

ven. 13 settembre 2019

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Dental Tribune Italia, ha avuto modo di intervistare il dott. Giuseppe Luongo, esponente di spicco della Digital Dentistry Society, in merito alle attuali e future prospettive dell’Odontoiatria digitale.

Dott. Luongo, i sistemi di radiologia digitale 3D (Dentascan, Maxiscan etc.) hanno conosciuto un notevole sviluppo nell’ultimo decennio, qual è oggi la situazione?
Di certo gli ultimi dieci anni hanno visto un notevole sviluppo dei sistemi di radiologia digitale. In particolare le apparecchiature 3D a fascio conico (Cone Beam) sono diventate sempre più versatili ed alla portata di uno studio specialistico.

Questa tecnologia consente oggi di ottenere immagini tridimensionali perfettamente corrispondenti alla realtà anatomica?
Si, la precisione di questi sistemi consente di avere informazioni sull’anatomia in rapporto 1:1 in modo da poter agevolmente eseguire una diagnosi accurata e rilevare precise misure della morfologia con cui ci si deve confrontare.

Il parallelo sviluppo di software di elaborazione dei dati radiologici permette oggi di eseguire una pianificazione virtuale del trattamento implanto protesico? Quali le differenze con gli strumenti radiologici convenzionali?
L’utilizzo di potenti software per la diagnosi e la pianificazione, associato allo sviluppo delle apparecchiature di radiologia 3D, ha totalmente modificato il modo in cui si eseguono i piani di trattamento. La differenza rispetto alle modalità convenzionali è enorme. Il clinico ha la possibilità di visualizzare all’istante l’esito finale di ogni variabile quale la disposizione di un impianto, il suo diametro e lunghezza, la morfologia della riabilitazione protesica, l’eventuale necessità di correggere i volumi ossei e dei tessuti molli etc.. Questo rende l’intero trattamento estremamente più predicibile permettendo di valutare con estrema precisione i benefici ed i limiti di ogni singola opzione.

Quali possibilità offre interfacciarsi con sistemi di realizzazione tridimensionale?
I file prodotti dai sistemi di progettazione sono oggi direttamente interfacciati con i dispositivi di realizzazione 3D quali stampanti e fresatori. Il vantaggio reale consiste nel non avere alcun passaggio analogico, che potrebbe far perdere precisione, tra il progetto virtuale e la realizzazione dei manufatti. Con il medesimo processo è possibile stampare corone, intarsi, ponti oppure guide chirurgiche per il preciso posizionamento di impianti. Queste guide, ancorate ai mascellari, consentono all’operatore di eseguire un intervento chirurgico in assoluta conformità a quanto pianificato al computer. Rispettando determinate procedure, che vanno eseguite con estrema attenzione, è certamente oggi possibile ricavare dal progetto virtuale guide chirurgiche molto affidabili. Queste consentono di eseguire le osteotomie ed il conseguente inserimento degli impianti in assoluta sicurezza e in perfetta conformità con il progetto eseguito al computer.

Con la medesima accuratezza, è possibile realizzare una protesi ad ancoraggio implantare che potrà essere applicata, con modeste o, talora, con nessuna modifica, immediatamente dopo la chirurgia?
Seguendo gli stessi principi che regolano la realizzazione delle guide chirurgiche è possibile preparare in anticipo la relativa riabilitazione protesica che può essere applicata, con modeste modifiche, immediatamente dopo la chirurgia. Il tutto, evidentemente, quando esistono le condizione per eseguire un carico immediato.

Queste metodiche sono estremamente affidabili tanto da poter affermare che si è entrati appieno nell’era della “Digital Implantology”?
Direi che si può certamente affermare che siamo in pieno in quella che si può definire l’era della “Digital Implantology”. La tecnologia è ormai matura per rendere possibile un flusso di lavoro interamente digitale in implantologia, dalla progettazione all’esecuzione. È evidente che esistono determinate condizione affinché il processo sia affidabile. Tra queste, su tutte, il dotarsi di hardware e software di elevato livello qualitativo e percorrere un’adeguata curva di apprendimento.

L’importanza della curva di apprendimento per acquisire la giusta esperienza e per comprendere le indicazioni ed i limiti di queste nuove procedure è fondamentale. Questi innovativi sistemi/metodiche presentate durante il Bilateral Meeting Italo Israeliano di Viareggio, saranno oggetto di un approfondimento durante la Global Conference delle Digital Dentistry Society che si terrà a Baden Baden dal prossimo 3 ottobre?
Sì, il Meeting Italo-Israeliano è stato un importante momento di confronto tra esperti su queste innovazioni. La Global Conference di Baden Baden il prossimo 3 e 4 ottobre, organizzato dalla Digital Dentistry Society, vedrà la presentazione di quanto di più avanzato esiste nel settore dell’odontoiatria digitale. Presentazioni da parte dei migliori esperti internazionali, workshop e tavole rotonde permetteranno ai partecipanti di avere precise informazioni sullo stato dell’arte delle tecnologie digitali. Una vasta mostra merceologica consentirà di testare direttamente queste straordinari macchine che hanno cambiato radicalmente il modo di fare diagnosi, pianificare e comunicare con i nostri pazienti.

Abbiamo visto che tra i temi di cui si discuterà è presente la realtà aumentata. Ci potrebbe spiegare in che fase del processo odontoiatrico avrà una maggiore applicazione?
La realtà aumentata ha già applicazione nel nostro settore anche se è ancora appannaggio di una stretta minoranza. La principale applicazione consiste nel rendere contestualmente disponibile all’operatore, in un unico dispositivo, il campo reale di lavoro e il progetto virtuale ottimale precedentemente realizzato al computer. Una modalità di grande fascino che avrà sempre maggiore applicazione nel futuro.

Quale sarà secondo lei la tematica più innovativa che verrà discussa durante la “Conference”?
La principale novità sarà la presentazione dello stato dell’arte sul cosiddetto “Virtual Patient”. Semplificando quello che è un complesso sistema, si può definire come la centralizzazione in un unico software di dati di diversa provenienza e formato (fotografie; rx 3D; scanner intraorali e di laboratorio, scanner facciali etc.) raggruppati in un vero e proprio paziente virtuale che può essere “sfogliato” dalla cute ai piani profondi. In questa maniera è possibile una visualizzazione immediata su ogni aspetto funzionale ed estetico di ogni singolo intervento terapeutico. Questo è il prossimo futuro che convincerà anche i più scettici che è definitivamente tramontata l’era della diagnosi e della pianificazione eseguite su una lastra radiografica posta su un negativoscopio.


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