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Un importante istituto di ricerca statunitense ha ottenuto un finanziamento per sviluppare materiali basati sull’intelligenza artificiale per sostituire l’amalgama

Un gruppo di ricercatori americani sta cercando di sviluppare un materiale restaurativo avanzato in grado di ripararsi da solo (Immagine: Phonlamai Photo/Shutterstock).

lun. 28 ottobre 2024

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CAMBRIDGE, Massachusetts, USA: Un’altra pietra miliare per il progresso dell’intelligenza artificiale (AI) nel settore dentale, l’ADA Forsyth Institute ha recentemente annunciato di aver ottenuto un finanziamento federale di 6,2 milioni di dollari (5,6 milioni di euro*) per creare compositi dentali con proprietà autorigeneranti e antimicrobiche. La sovvenzione quinquennale, assegnata dal National Institute of Dental and Craniofacial Research, è destinata ad aprire la strada a progressi estremamente significativi nel campo dell’odontoiatria.

Il centro, con sede in Massachusetts, è un pioniere affermato nel campo della ricerca dentale e craniofacciale. Il progetto che verrà finanziato mira a sviluppare un materiale da restauro in grado di auto-ripararsi in modo sorprendente. Questa qualità avanzata deriverà dall’uso di nano-riempitivi che rispondono a segnali biologici, consentendo loro di adattarsi efficacemente alle specifiche condizioni orali dei pazienti.

In un comunicato stampa dell’istituto, il dottor Jirun Sun, ricercatore principale del progetto, ha spiegato la portata della ricerca: «Immaginate di avere una crepa che si sviluppa nell’otturazione. Il materiale rileverà questo cambiamento e riparerà la crepa. Oppure, se in bocca c’è molto acido che abbassa il pH, noto per rompere i compositi tradizionali e la struttura del dente, il materiale contrasterà l’acido».

Il team di ricercatori, provenienti da diverse discipline, combinerà il lavoro sperimentale con un modello di test basato sulla fisica e simulazioni guidate dai dati per progettare e valutare questi materiali complessi e dinamici. In collaborazione con la società di ingegneria digitale Optimuos, l’istituto svilupperà una soluzione basata sull’intelligenza artificiale per questo progetto.

«Senza questo approccio, il numero di parametri che dobbiamo testare avrebbe richiesto decenni per essere completato», ha dichiarato il dottor Sun. «Incorporare l’IA e le simulazioni virtuali di laboratorio nel processo di sviluppo dei materiali fisici, sulla base di leggi fisiche e chimiche ben definite, accelererà il nostro obiettivo di trasformare la cura dentale personalizzata».

Il lavoro non solo segna un importante progresso tecnologico, ma è anche degno di nota perché cerca di contribuire all’abbandono dell’uso dell’amalgama da parte del settore. Come riportato da Dental Tribune International all’inizio di quest’anno, a gennaio il Parlamento europeo ha votato per il divieto assoluto dell’amalgama a partire dal 1° gennaio 2025, a causa di potenziali preoccupazioni per la salute ambientale e fisica legate al contenuto di mercurio.

 

Nota editoriale:

*Calcolato sulla piattaforma OANDA al 30 settembre 2024.

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