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Melbourne e Stoccolma. Nei più anziani la scarsa funzionalità della ghiandola salivare può essere un effetto collaterale comune dei farmaci che vengono loro prescritti. Le conseguenze possono essere, fra le altre, la carie, la disgeusia (indebolimento del gusto), mucosa dolorante e candidosi. In uno studio sistematico i ricercatori hanno cercato di chiarire meglio il rapporto tra medicine e bocca secca negli anziani, scoprendo che in essi l’uso di medicinali deve essere significativamente associato alla xerostomia e all’ipofunzionalità della ghiandola salivare.
Finora solo pochi studi avevano indagato la gravità della secchezza orale indotta dai medicinali con tutto quello che ne deriva. Il Dott. Edwin Tan ricercatore della Monash University australiana, ha lavorato in stretto collegamento con i ricercatori della Karlstad University e della Academic Center for Geriatric Dentistry, entrambi svedesi, per individuare titoli e abstract (in tutto 1544) che accertassero, da un lato, l’adozione del farmaco, e dall’altro, la presenza di xerostomia o scarsa funzionalità della ghiandola salivare quale conseguenza avversa dell’uso della o delle medicine. Alla fine, 52 furono valutati come suscettibili di inserimento nella rassegna finale dei casi significativi assieme ad altri 26 di meta-analisi.
Nei casi presi in esame vi sono medicinali a uso urologico, anti depressivi e psicolettici tutti significativamente associati alla secchezza della bocca in adulti con più di 60 anni. Negli studi compiuti il numero delle medicine e alcune classi di farmaci sono state significativamente associate alla xerostomia e all’ipofunzionalità della ghiandola salivaria.
I medicinali usati per trattare l’incontinenza urinaria sono stati giudicati sei volte più inclini a causare secchezza orale rispetto al placebo: all’osservazione scientifica sono risultati abbinamenti significativi con la secchezza stessa e la scarsa funzionalità della ghiandola salivare. I medicinali usati per trattare l’incontinenza urinaria − è stato accertato − hanno una probabilità di provocare una bocca secca sei volte maggiore di un effetto placebo.
Le future ricerche dovrebbero essere in grado di indicare il punteggio di rischio di xerostomia causata da medicinali. I ricercatori suggeriscono controlli regolari e cautela nell’uso delle medicine per identificarne i potenziali effetti collaterali, correggere le dosi o cambiarle con altre, qualora necessario.
Intitolata “Medications that cause dry mouth as an adverse effect in older people: A systematic review and metaanalysis” la ricerca è stata pubblicata online sul Journal of the American Geriatrics Society il 26 Ottobre 2017, prima di andare in stampa.
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