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L’innovazione tecnologica in odontoiatria

gio. 10 aprile 2014

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Dental 2.0 ha ideato un percorso formativo clinico-pratico post-graduate sulle nuove tecnologie. La referente per i progetti di formazione è la prof.ssa Strohmenger, che Dental Tribune ha avuto la possibilità di intervistare con l’obiettivo di conoscere meglio questa innovativa formula di formazione e aggiornamento.

Prof.ssa Strohmenger da cosa nasce l’idea di Dental 2.0?
L’idea di Dental 2.0 mi è sembrata originale. Gli esperti sono venuti in università a chiedere di lavorare con i ricercatori e i professori delle varie università italiane mettendo a disposizione la loro tecnologia in streaming per la formazione sia locale, sia nazionale.
Questa proposta ci è piaciuta soprattutto perché rivolta a operatori istituzionali della formazione.
Abbiamo quindi programmato un percorso formativo post-laurea a diffusione nazionale in prima istanza didattico frontale, in seconda istanza pratico, che viene attuato nelle sedi della formazione pre-laurea.
I due punti di forza secondo me sono la diffusione della formazione laddove il discente vive e il coinvolgimento dei docenti universitari e i loro collaboratori in quanto tali nelle sedi istituzionali della formazione.

Dental 2.0 ha realizzato un progetto biennale incentrato sulla formazione delle nuove tecnologie in campo odontoiatrico chiamato “New-technology in dentistry”. A chi è rivolto questo progetto?
Questo progetto è rivolto all’odontoiatra che, proprio in una situazione difficile come quella attuale, vuole competere attraverso una implementazione nell’apprendimento delle tecnologie sia per migliorare la propria qualità formativa, sia per migliorare il confort del paziente. Sul mercato attualmente esistono tantissime proposte commerciali ed è molto difficile, per l’odontoiatra, soprattutto neolaureato, capire e scegliere le tecnologie maggiormente affidabili. Uno degli obiettivi di questo percorso formativo è proprio quello di trasmettere gli elementi di affidabilità clinica e di precisione tecnologica che deve possedere la nuova generazione di sanitari nel nostro settore.

La formazione in programma è organizzata in due fasi. Quali aspetti vengono affrontati e con quale modalità?
Nella prima fase la formazione viene somministrata attraverso una didattica frontale trasmessa contemporaneamente e in diretta via streaming in varie sedi nazionali. Durante questa fase i membri del Comitato Scientifico, il prof. E. Romeo, la prof.ssa S. Annibali, il Pprof. L. Trombelli e il prof. F. Zarone, approcceranno le differenti tematiche dal punto di vista della loro applicazione clinica e della loro predicibilità prognostica; verrà inoltre affrontato il confronto delle nuove tecnologie con le metodiche tradizionali in ambito della Chirurgia Orale, della Implantologia, della Parodontologia e della Protesi.

Una parte di formazione sarà effettuata in aula, presso alcuni “Punti Web”. Che caratteristiche hanno i Punti Web Dental 2.0? Sono tutti studi privati o sono coinvolte anche sedi universitarie?
I Punti Web sono sostanzialmente grandi laboratori odontotecnici, aziende di distribuzione di prodotti per l’odontoiatria e alcuni odontoiatri che organizzano la formazione presso il loro studio per il piacere di ospitare colleghi e confrontarsi con loro. Le sedi delle Università di Milano, Ferrara, Roma La Sapienza e Napoli sono coinvolte come sedi pratiche; questa è la sostanziale novità e il contenuto più interessante della proposta formativa Dental 2.0.

Quale crede sia il feedback dei professionisti italiani rispetto a questa novità di erogazione di formazione attraverso la tecnologia web-streaming?
Noi siamo convinti che questa formula sia di grande efficacia, perché consente al clinico di partecipare a questi incontri senza spostarsi o andando poco lontano dalla propria città. Inoltre l’altra grande peculiarità è data dal fatto che il discente potrà rivedere sulla piattaforma tutte le relazioni che verranno proposte sul proprio computer da casa propria.

Nella seconda fase di formazione la figura dei Tutor è centrale. Quali sono i professionisti coinvolti in questo ruolo nel progetto?
I professionisti coinvolti sono ovviamente il Comitato Scientifico e i rispettivi gruppi di lavoro. Credo che, dal punto di vista didattico, scientifico e clinico i quattro docenti siano indiscutibilmente personalità di altissimo rilievo sia nazionale, sia internazionale. Non è un caso che siano stati Presidenti di Società Scientifiche e che siano relatori dei più importanti Congressi Internazionali. I loro gruppi di lavoro annoverano giovani ricercatori che si sono già affermati in ambito scientifico nazionale, vincendo sessioni di ricerca di numerose competizioni di varie Società Scientifiche nazionali.
L’importanza però di questa seconda fase è che questi gruppi di lavoro hanno una grandissima esperienza clinica, che verrà trasmessa ai discenti nell’ambito dei gruppi di lavoro per piccoli gruppi, dove è fondamentale che venga insegnato il saper fare. Solo chi sa fare può insegnare il saper fare.

Il programma del 2014 è già definito, mentre per l’anno 2015 non ancora.. ci dà qualche anticipazione?
Nel 2015 si completerà la fase pratica che avrà inizio nel 2014 e si aggiungerà un’ulteriore parte che prevede, come per quest’anno, una parte teorica e l’inizio della parte pratica su argomenti complementari a quelli svolti nel 2014, ma che si differenzieranno per completare e ulteriormente approfondire gli aspetti più rilevanti dell’utilizzo in ambito clinico delle nuove tecnologie.

Per maggiori informazioni e iscrizioni visitare il link http://www.tueor.it/GroupList.aspx?CatId=2CB&CTex=Corsi

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