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L’FDI condivide la sua visione sull’applicazione dell’intelligenza artificiale in odontoiatria

Il white paper pubblicato dalla FDI World Dental Federation delinea la necessità di stabilire standard e opportunità educative per utilizzare in modo sicuro ed efficace l’intelligenza artificiale in tutta l’odontoiatria (Image: Shutterstock/Willyam Bradberry).

ven. 17 febbraio 2023

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GINEVRA, Svizzera: L’intelligenza artificiale (IA) sta portando l’odontoiatria nel futuro, secondo la FDI World Dental Federation. In un white paper pubblicato dal gruppo di lavoro sull’intelligenza artificiale della Federazione, quattro settori dell’odontoiatria – sanità pubblica, pianificazione della forza lavoro, cura individuale dei pazienti, istruzione e ricerca – sono gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale può avere un impatto vitale. Aderendo ad altri quattro obiettivi, i medici e le altre organizzazioni che investono nella salute orale dei pazienti saranno in grado di sfruttare al meglio l’IA in modo sicuro e produttivo.

Il white paper definisce l’intelligenza artificiale come “macchine che svolgono compiti intellettuali, che normalmente si presume possano essere eseguiti solo dall’uomo”. Poiché l’IA può consolidare e valutare grandi volumi di informazioni quasi istantaneamente, è in grado di “imparare” identificando modelli in grandi set di dati. Ciò è particolarmente utile in odontoiatria, poiché la ricerca ha dimostrato che i programmi di intelligenza artificiale, in alcuni casi, sono in grado di rilevare i segni di diverse patologie anche più accuratamente di clinici esperti. L’IA può anche essere utilizzata per progettare in modo intelligente soluzioni terapeutiche in ortodonzia, endodonzia, chirurgia e molti altri campi.

Nel white paper sono anche analizzate le potenziali questioni future relative all’intelligenza artificiale, compresa la necessità di utilizzare approcci alternativi alle tradizionali revisioni valutandone l’efficacia e le applicazioni. La consapevolezza dei processi di valutazione sarà fondamentale per rimanere consapevoli di pregiudizi, limiti, rischi e potenziali problemi nell’implementazione e nel mantenimento dell’IA in contesti clinici.

Gli autori chiedono inoltre di essere vigili nel bilanciare l’aspetto della protezione dei dati con i vantaggi dell’IA nell’aiutare le persone, e sostengono la necessità di ulteriori ricerche in ambito tecnologico per promuovere tale equilibrio. Occorrerebbe dare la priorità ai chiari vantaggi per pazienti, clinici e sistemi sanitari. Questi obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso una formazione accessibile sull’IA in grado di ampliare l’alfabetizzazione sulle sue applicazioni e su come essa utilizza i dati.

Gli obiettivi sono i seguenti:

  • fornire una definizione di IA e delinearla per la comunità dei professionisti;
  • la creazione di un sistema di casi chiari e di prove sui benefici dell’IA per l’istruzione, la ricerca e l’erogazione di sistemi di assistenza orale;
  • individuazione dei settori in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per promuovere la visione 2030 dell’FDI;
  • riunirsi come comunità per rilevare i rischi e sviluppare standard e pratiche per lavorare con l’IA.
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