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Valutazione clinica dell’azione sbiancante di un dentifricio a base di biossido di titanio con attivazione a luce led

Confronto tra le due valutazioni.
A. Butera, M. Delgrosso, C. Preda, G. Spinoglio, M. Segù, A. Genovesi, L. Lettieri, C. Lorenzi, G. Oldoini, N. Roveri, M. Lelli

A. Butera, M. Delgrosso, C. Preda, G. Spinoglio, M. Segù, A. Genovesi, L. Lettieri, C. Lorenzi, G. Oldoini, N. Roveri, M. Lelli

mer. 15 luglio 2015

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La parte più esposta del nostro corpo è il viso, parla e comunica per noi ancora prima che si inizi un dialogo: il sorriso è forse il primo tra i gesti del corpo con il quale colpiamo l’essere umano che ci sta di fronte (Fig. 1). Quando si vede un bel viso si ha una impressione di equilibrio e armonia dati dalle corrette proporzioni. Un viso può essere idealmente diviso in tre parti: il terzo superiore, dove dominano gli occhi; il terzo medio, dove domina il naso; e il terzo inferiore, dove invece troviamo il sorriso, la bocca e i denti.

L’odontoiatria estetica si occupa del raggiungimento di un equilibrio di proporzioni tra denti e bocca al fine di ottenere una dentatura sana, ben allineata e splendente. Per ottenere un sorriso più bianco possiamo avvalerci di una serie di metodiche professionali o domiciliari, in grado di rendere lo smalto più chiaro e splendente senza alterarne la struttura.
Nella nostra società, influenzata dai media, l’importanza di avere un bel sorriso è fondamentale, di conseguenza a livello della grande distribuzione esiste un vero e proprio “marketing del sorriso” che si occupa di promuovere una serie di prodotti sbiancanti con caratteristiche specifiche.

Scopo del lavoro
Considerando la crescente richiesta di sbiancamento dentale, lo scopo dello studio è stato quello di valutare la diversa efficacia dei dentifrici ad alta e bassa concentrazione, la durata del trattamento e il potere d’azione dell’acceleratore LED.
Questo prodotto contiene Actilux®, che grazie ai microcristalli si lega allo smalto dei denti durante lo spazzolamento, in modo da creare una barriera invisibile che diminuisce le cause dell’ingiallimento. La molecola Actilux® si attiva e si ricarica con la luce naturale, inoltre la luce brevettata del dispositivo LED White Shock permette un’azione sbiancante più intensa e immediata.
Al fine di valutare il reale potere sbiancante del dentifricio lo studio è stato suddiviso in tre metodiche di lavoro differenti: al primo gruppo non è stato previsto nessun trattamento domiciliare; al secondo gruppo invece è stato consegnato solamente il dentifricio sbiancante BlanX White Shock ad alta e bassa concentrazione, dove l’alta concentrazione ha il doppio di principio attivo rispetto a quello a bassa concentrazione; all’ultimo gruppo è stato inoltre aggiunto l’acceleratore LED (Tab. 1).
Lo studio è stato effettuato su pazienti che erano stati sottoposti a una seduta di igiene orale professionale almeno una settimana prima, ma non più di un mese, prima delle procedure di sbiancamento.
La valutazione del colore è stata effettuata attraverso un confronto con la scala colori Vitapan Classic (Vita Zahnfabrik) dei soggetti prima del trattamento sbiancante e degli stessi a distanza di 30 giorni per valutarne il colore finale ottenuto.
Lo scopo dello studio è stato valutare la diversa efficacia dei dentifrici ad alta e bassa concentrazione, la durata del trattamento e il potere d’azione dell’acceleratore LED.

Materiali
Materiale utilizzato per la raccolta dati:
– cartelle clinica attualmente in uso nel reparto di Igiene dentale;
– scala valore Vita per il rilevamento del colore degli elementi dentari;
– macchina fotografica.
Materiale per la rimozione di placca e tartaro:
– ablatori a ultrasuoni;
– curette di Gracey 1/2, 7/8, 11/12, 13/14;
– scaler;
– explorer.
Materiale per lo sbiancamento delle superfici dentali:
– dentifricio senza perossidi BlanX White Shock ad alta e bassa concentrazione;
– lampada a LED (Tab. 2).
I criteri di esclusione della sperimentazione erano rappresentati da: fumo, gravidanza, trattamenti pregressi con prodotti sbiancanti professionali, utilizzo di dentifrici sbiancanti domiciliari, presenza di carie.
Tutti i soggetti dovevano aver eseguito una seduta di igiene orale professionale almeno una settimana prima, ma non più tardi di un mese, prima delle procedure di sbiancamento (Fig. 2).
Le macchie estrinseche sono state rimosse, per una valutazione più accurata del colore di base, subito prima del trattamento. Sono state effettuate foto frontali del sorriso prima del trattamento e con il campione di confronto della scala colori (Vita).
Il trattamento è avvenuto con tecnica split-mouth secondo le seguenti modalità: in modo random è stato selezionato il lato (destra e sinistra); uno da trattare con dentifricio ad alta concentrazione e l’altro a bassa concentrazione; il prodotto è stato attivato con la lampada LED per 10 minuti. Sono stati registrati: l’assegnazione del lato trattato con le diverse concentrazioni; i colori iniziali e finali; e la terapia domiciliare assegnata. In modo random per i pazienti del primo gruppo non è stato previsto nessun trattamento domiciliare.
Al secondo gruppo di pazienti selezionati casualmente è stato consegnato il dentifricio ad alta o bassa concentrazione da utilizzare 2 volte al giorno per un mese durante le manovre di igiene domiciliare quotidiana.
Al terzo gruppo di pazienti è stato consegnato il dentifricio ad alta o bassa concentrazione abbinato a tappi LED domiciliari da utilizzare 2 volte al giorno per un mese durante le manovre di igiene domiciliare quotidiana.
Al trascorrere di 30 giorni i pazienti sono stati rivisti per eseguire nuove foto e registrare il colore finale ottenuto con scala colore (Vita).

Metodi
Lo studio è stato effettuato a partire da ottobre 2014, e si è concluso a dicembre 2014 presso l’Università di Pavia e l’Istituto Stomatologico Toscano. In tutto sono stati arruolati 31 pazienti (11 di sesso maschile e 20 di sesso femminile), assegnati casualmente in 3 gruppi dello studio.
– P1: nessun trattamento domiciliare (gruppo controllo).
– P2: trattamento domiciliare con dentifricio BlanX Shock White ad alta concentrazione o BlanX Shock White a bassa concentrazione.
– P3: trattamento domiciliare con dentifricio BlanX Shock White ad alta o bassa concentrazione abbinato a tappo LED (Fig. 4).
– Un unico operatore, differente da chi aveva effettuato la terapia, ha valutato colore al momento della prima seduta T0 e dopo trenta giorni (T1).

Risultati
Lo studio ha preso in considerazione 31 pazienti di età compresa tra i 18 e i 70 (12 senza alcun trattamento domiciliare, 9 con uso domiciliare di dentifricio BlanX e 10 con uso domiciliare di dentifricio BlanX associato a tappo LED) senza denti ricostruiti e devitalizzati sul gruppo frontale.
Il colore è stato registrato attraverso un confronto con la scala colori Vitapan Classic (Vita Zahnfabrik) prima, dopo e a 30 giorni dal trattamento in studio.
Dall’analisi dei dati, qui riportati in tabella, si evince come non vi siano differenze rilevanti tra le formulazioni ad alta e bassa concentrazione nei risultati dei tre trattamenti.
Tuttavia (come si osserva in Tabella 3) il trattamento domiciliare utilizzante il dentifricio BlanX White Shock in aggiunta ai tappi LED risulta il più efficace nel mantenimento, o addirittura nel miglioramento, dei risultati ottenuti in studio.
Per tutti e tre i trattamenti è stata riscontrata una generale soddisfazione dei pazienti per i risultati ottenuti in studio dopo 10 minuti di trattamento con le mascherine LED, ma solamente nei trattamenti con terapia domiciliare il miglioramento è stato apprezzato dai pazienti a distanza di un mese, in quanto senza terapia di mantenimento abbiamo assistito ad un graduale ritorno alla colorazione iniziale (Fig. 3).

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Conclusioni
Al concludersi dello studio possiamo desumere che il trattamento si è dimostrato generalmente efficace. I pazienti con trattamenti domiciliari di solo dentifricio BlanX o dentifricio BlanX in aggiunta a tappi LED presentano un range di miglioramento maggiore rispetto ai pazienti senza trattamento domiciliare. Non è stata riscontrata ipersensibilità, né altri effetti collaterali in nessuno dei soggetti testati. Si consiglia, alla luce dei risultati ottenuti, di stabilire con il paziente un trattamento domiciliare, per poter ottenere i migliori risultati possibili. È sempre utile la compliance così da poter ottenere dei risultati visibili e apprezzabili e poter intervenire prontamente all’insorgere di qualsiasi problematica. Anche se a oggi non sono state riscontrate controindicazioni o effetti collaterali, si consiglia il controllo della terapia da parte dell’igienista o dell’odontoiatra.
Nel primo gruppo di pazienti, ai quali è stato somministrato solamente il trattamento in studio, si è riscontrato un margine di miglioramento dell’8,3% in un solo sito (da C2 a C1). Nel secondo gruppo, dove il trattamento prevedeva l’utilizzo domiciliare del dentifricio BlanX per 2 volte al giorno per 30 giorni, abbiamo riscontrato una variazione della tonalità nell’80% dei siti, infine si è visto che associando la luce a LED al trattamento standard domiciliare, alla rivalutazione mensile la percentuale di variazione della tonalità è pari all’88%. Da precisare che in alcuni soggetti la variazione di tonalità è pari al 100% nei siti trattati con la luce a LED rispetto al trattamento standard domiciliare nel quale il margine di miglioramento è stato del 75% dei siti.

L'articolo è stato pubblicato su Hygiene Tribune Italian Edition, luglio+agosto 2015.

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