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Relazione tra erosione dentale e reflusso gastro-esofageo

Segni di erosione
A. Santangelo, A. Zoia, L.M. Bartorelli, C.E. Mirelli, R. Penagini, A. Elvevi

A. Santangelo, A. Zoia, L.M. Bartorelli, C.E. Mirelli, R. Penagini, A. Elvevi

mar. 24 gennaio 2012

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Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare l’associazione tra disturbo da reflusso gastro-esofageo (GERD) ed erosione dentale, già nota in letteratura, ma priva di linee guida o studi mirati al corretto approccio preventivo e terapeutico nei confronti di questi pazienti.  

L’erosione dentale
L’erosione dentale si definisce come la perdita progressiva e irreversibile dei tessuti duri del dente, che può variare da un’abrasione superficiale dello smalto fino all’esposizione dentinale. Per essere definita tale, questo tipo di lesione deve essere causato da un processo chimico privo di coinvolgimento batterico. L’eziologia delle erosioni è multifattoriale: le cause possono essere distinte in fattori intrinseci, quali disordini gastrici, ed estrinseci, come l’assunzione di alimenti a contenuto acido.

Il ruolo dell’alimentazione
I cambiamenti sociali ed economici hanno portato a un cambiamento delle abitudini alimentari, c’è maggior varietà e disponibilità alimentare. Gli alimenti possono essere classificati in acidificanti o alcalinizzanti:
- Acidificanti: carni rosse, cereali, alimenti raffinati e industriali; alimenti che dopo l’ossidazione formano un residuo acido (zolfo, fosforo, cloro) e abbassano il pH a valori di circa 7,35.
- Alcalinizzanti: frutta, verdura, latte, patate, legumi; alimenti che dopo l’ossidazione formano un residuo alcalino (sodio, calcio, magnesio, potassio) e alzano il pH a valori di circa 7,43. Un’alimentazione equilibrata dovrebbe prevedere almeno il 75% in peso di alimenti alcalinizzanti.
I cibi acidi sono invece semplicemente quelli contenenti acidi organici e possono comportarsi sia come acidificanti che come alcalinizzanti, a seconda del tipo di metabolismo cui vanno incontro.
È possibile dunque individuare un’attività acidificante sistemica e locale:
- Sistemica: i cibi acidificanti determinano un abbassamento al di sotto del valore di pH fisiologico 7,41. Si avvia una reazione biochimica tamponante richiamando sali minerali a reazione basica, come il fosfato di calcio, dalle sedi a maggior contenuto, con attivazione di processi di demineralizzazione.
- Locale: a livello orale, i cibi acidi svolgono un’azione locale (soft drinks, succhi di frutta, alimenti contenenti additivi acidificanti come e338, e385), favorita da stati di acidità sistemica, che la saliva non riesce a tamponare e se il pH scende sotto il valore di 4,8 si ha un fenomeno di mordenzatura dei tessuti duri del dente.
Ad esempio gli alimenti contenenti acidi fosforici (e338) come i più comuni soft drinks, richiamano calcio dai depositi ossei determinando un notevole abbassamento del pH, locale e sistemico. Bevendo una sola lattina di cola (350 ml) il pH scende a valori inferiori di 4 per circa 50 minuti.

Il ruolo del reflusso gastroesofageo (GERD)
Al fine di indagare il ruolo nell’erosione dentale giocato dal reflusso di acidi gastrici intrinseci si è scelto di condurre uno studio in collaborazione con il Reparto di Endoscopia Digestiva Diagnostica e Operativa, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, su 52 pazienti di entrambi i sessi, con diagnosi di GERD.
Lo studio è stato strutturato in tre fasi:
- Compilazione di un questionario comprendente una breve anamnesi, la presenza di cofattori dell’erosione quali frequenza dei disturbi da GERD, tipo e frequenza dello spazzolamento dentale e assunzione di alimenti a contenuto acido.
- Misurazione pH salivare.
- Documentazione fotografica (Figg. 1a-c).

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L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che tutti i pazienti in esame presentano erosioni dentali, con una prevalenza a livello delle superfici palatali, linguali e cervicali degli elementi del settore frontale. Il pH salivare registrato è risultato basico, il che si può giustificare considerando la terapia con farmaci antiacidi alla quale i pazienti sono sottoposti.
Dai questionari è emerso che la maggior parte dei pazienti consuma abitualmente bevande a contenuto acido ed esegue manovre di spazzolamento scorrette (prevalentemente orizzontale). In particolare tali manovre di igiene orale vengono effettuate immediatamente dopo la percezione di disturbi di reflusso, quali sensazioni di sapore sgradevole e bruciori.
La correlazione tra GERD ed erosione dentale potrebbe quindi essere individuata come la risultante della compresenza di fattori mordenzanti i tessuti dentali, di origine intrinseca, come la presenza di GERD, di origine estrinseca, come il consumo di alimenti acidi, e di un agente meccanico di rimozione tissutale, in questo caso coincidente con manovre scorrette di spazzolamento.

Conclusioni
I pazienti affetti da GERD dovrebbero essere regolarmente sottoposti a visite odontoiatriche per valutare l’eventuale comparsa di manifestazioni erosive a carico dei tessuti dentali in modo da poter effettuare una efficace prevenzione primaria e secondaria.

La bibliografia completa è disponibile presso l'editore.
L'articolo è stato pubblicato sul numero 1 di Dental Tribune 2012 Italy.

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