DT News - Italy - Odontoiatria estetica: il paziente protagonista della sinergia tra odontoiatra e odontotecnico

Search Dental Tribune

Odontoiatria estetica: il paziente protagonista della sinergia tra odontoiatra e odontotecnico

Foto: realizzazione del cad di una protesi.
V. Bini, R. Pagano

V. Bini, R. Pagano

lun. 27 maggio 2013

salvare

L’estetica in odontoiatria è un gioco di equilibri tra denti, tessuti molli, labbra, viso e persone.

Per produrre manufatti estetici che si avvicinino il più possibile alla natura e risultino veramente attraenti, non palesemente falsi e tutti identici a se stessi, dobbiamo sviluppare doti artistiche che possono essere incrementate solo con una buona conoscenza e la comprensione della psicologia della percezione visiva. Molti di noi riescono a ottenere ottimi risultati quando i nostri manufatti vengono valutati sui modelli e in bocca, ma spesso quando questi vengono rapportati al viso dei pazienti il risultato è ben lontano dall’essere naturale e attraente. Un bel quadro, per essere d’autore, deve possedere peculiarità che si estendono dal soggetto alla cornice, assolutamente inscindibili tra loro.
La comunicazione tra odontoiatra e odontotecnico deve consentire di superare tutti i problemi che possono avere origine, per esempio, dal fatto che al laboratorio spesso viene trasmessa solo un’impronta statica. Se l’odontotecnico desidera configurare il manufatto protesico in modo che possa armonizzarsi anche con la mimica facciale del paziente, caratteristica fondamentale dell’espressione, una buona serie di immagini può rivelarsi davvero molto utile. In questo modo il protesista può avere davanti agli occhi in qualsiasi momento le caratteristiche facciali, espressive e mimiche del paziente e allo stesso tempo ha modo di confrontare la situazione iniziale del caso clinico con quella finale.
La documentazione medica ha raggiunto notevoli traguardi. L’operato del professionista può essere documentato con una digital reflex oppure con una videocamera; entrambe le possibilità sono complementari. I fini della documentazione sono molteplici: è possibile chiedere un consulto in tempo reale anche per posta elettronica, sempre con immagini, in modo che l’interlocutore, ovunque si trovi, possa vederle e rispondere immediatamente. La documentazione è una prova medico-legale, in quanto delle buone immagini mettono in risalto la situazione iniziale, in itinere e alla fine del lavoro nel paziente. Una buona documentazione permette all’odontotecnico di poter vedere forma, colore, croma, trasparenze dei denti del paziente. Con i video il paziente è virtualmente presente in laboratorio e, infine, un buon book fotografico di clinical case report, da noi eseguiti e già documentati, ci permette di far vedere al paziente, durante la prima visita, un caso analogo facendogli così capire con le immagini ciò che potrebbe avvenire nella sua bocca. È molto importante che le fotografie vengano scattate anche in laboratorio, affinché lo scambio di informazioni con il clinico sia tale da offrire la possibilità di verificare gli step della lavorazione protesica. Oggi avendo a disposizione software di fotoritocco, possiamo prescrivere la morfologia del dente o una piccola modifica dello stesso con pochi click, così efficaci nella comunicazione visiva da poter sostituire talvolta parole difficili da decodificare. Talvolta con un semplice copia-incolla si può verificare la sovrapposizione di un digital dental design fatto dal clinico sulle fotografie con il CAD/CAM design del tecnico.
Il mondo dei computer si è ormai affiancato all’odontoiatria in modo davvero interessante; le tecnologie digitali come gli allineatori dentali permettono di rendere predicibili spostamenti dentali con il massimo comfort funzionale ed estetico attraverso un filmato tridimensionale; realizzazioni virtuali di cerature diagnostiche (wax-up) e prototipi estetici (mock-up) consentono di vedere come sarà il nuovo sorriso e sono possibili grazie a sofisticati software. La stessa tecnologia CAD/CAM e la lettura laser delle impronte hanno permesso l’uso di nuovi materiali privi di metallo come la ceramica zirconio o il disilicato di litio. I materiali dentali e le tecnologie odontotecniche applicate all’implantoprotesi hanno raggiunto livelli di alta qualità e maggior affidabilità; stiamo cercando di usare quasi tutti materiali metal free al fine di poter garantire l’odontoiatria biocompatibile al nostro paziente, vero protagonista della sinergia odontoiatra-odontotecnico. In pratica, la nuova filosofia odontoiatrica sembra volgere sempre più verso un industrializzazione del manufatto protesico: il tecnico di laboratorio è sempre più tecnico informatico.
L’odontoiatria italiana è all’avanguardia nel mondo, sia per la ricerca, che è spesso di riferimento per gli altri paesi, sia per la pratica clinica, che assicura un servizio professionale d’eccellenza, grazie alla competenza degli specialisti e alla qualità dei materiali impiegati peraltro certificati secondo le normative vigenti. La maggior parte dei nostri utenti, per fortuna, è ancora legata al servizio personalizzato ed esige la massima qualità quando si tratta della propria salute. Tutti i pazienti amanti del bello, ritengono che il dentista, oltre a garantire in prima persona l’alta professionalità del servizio, debba essere come un artista, che possa “firmare” la cura del sorriso di ciascun cliente.

embedImagecenter("Imagecenter_2_794",794,"small");

L’estetica è la fusione armoniosa tra bellezza e arte, probabilmente il metodo per essere più vicini o fedeli alla natura. L’ideale probabilmente è mettere in sinergia le capacità artistiche necessarie a vedere nell’insieme e nella globalità arte e percezione visiva senza fermarsi solo ai dettagli e alla sterile tecnologia. È necessario però non trascurare nulla di questo sottile equilibrio applicato all’odontoiatria cosmetica e protesica: odontoiatra e odontotecnico devono insieme sviluppare le doti necessarie per capire la psicologia della percezione e trasferire queste informazioni nella pratica quotidiana, acquisendo la capacità di valutare insieme l’equilibrio del disegno e la composizione degli elementi dentali nel contesto del viso. Questo sarà utile a comprendere cosa, in un sorriso e in un viso, è in armonia e cosa invece non lo è correggendo solo il necessario senza stravolgere l’espressività del paziente. Ogni viso, ogni sorriso, ogni espressione sono le peculiarità che l’artista (clinico e tecnico insieme) deve saper immortalare e rendere autentici, veri, individuali e per nulla stereotipati i sorrisi. Ricordiamoci che il sorriso gioca un ruolo primario non solo nella gradevolezza di un viso, ma anche nell’esprimere l’individualità di una persona. Non si può quindi “stampare” sulla bocca dei pazienti un sorriso preconfezionato, per quanto possa essere costituito da elementi di per sé perfetti, ma utilizzando la sensibilità artistica, occorre saper modificare o eliminare ciò che stona non solo con il contesto fisico, ma anche caratteriale di una persona. Dobbiamo quindi spiegare ai pazienti che a donare un bel sorriso non sono i denti privi di qualsiasi difetto da sembrare “fatti in serie e di un bianco che più bianco non si può”, come quello che promettono certi detersivi. Occorre invece inserire elementi dentali che, proprio grazie a piccole imperfezioni o irregolarità di forma o colore riescano a integrarsi armoniosamente con il contesto del viso dando così un risultato naturalmente bello e non artefatto.
Le moderne conoscenze scientifiche mettono a disposizione dei professionisti diverse opzioni terapeutiche, la collaborazione tra diversi specialisti e la visione interdisciplinare consente di individualizzare sempre meglio il piano di trattamento. Attualmente, soprattutto con l’avvento del digital dentistry, è difficile lavorare in modo ergonomico e con un alto livello di qualità se non ci si attiene a precisi protocolli, in grado di creare un risultato standard predicibile che deve essere consono a un risultato clinico ottimale. Ancora una volta tutto ciò può avvenire solamente grazie alla trasparente collaborazione tra odontoiatra e odontotecnico che insieme cercano di razionalizzare il flusso di informazioni permettendo così di affrontare quotidianamente il lavoro con maggiore serenità e professionalità. Il medico odontoiatra, anche in conseguenza della valenza psicologica del suo lavoro, non può essere solo ma deve saper formare e dirigere un team preparato: lui sa che per ottenere risultati ottimali il lavoro di squadra è fondamentale. Il riferimento non è solo al personale odontoiatrico, l’assistenza alla poltrona, la segreteria, ma soprattutto al personale odontotecnico che deve essere parte integrante del team.
È palese sottolineare la personale necessità di avere un rapporto di feeling con il paziente; la qualità del trattamento odontoiatrico dipende infatti dal rapporto di fiducia che si può così instaurare tra odontoiatra e paziente a ogni appuntamento. La serenità di quest’ultimo, il non essere deluso nelle aspettative del rapporto umano, darà serenità al professionista e a tutto il team odontoiatrico, primo tra tutti proprio l’odontotecnico, autore e attore finale del gioiello protesico. L’analisi dettagliata del sorriso, indispensabile per formulare la diagnosi clinico estetica, è solo una parte del delicato approccio al paziente.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 2 di Lab Tribune Italy 2013.

 

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement