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L’implantologia guidata è il risultato della combinazione di dati clinici, imaging tridimensionale e progettazione CAD/CAM di guide chirurgiche. La possibilità di ottenere guide chirurgiche e modelli 3D da immagini CT o CBCT ha notevolmente migliorato la precisione clinica nel posizionamento dell’impianto con la possibilità di valutare in fase preoperatoria le dimensioni dell’impianto, la profondità ideale e l’angolazione. Inoltre, il posizionamento protesico mediante software dedicati può garantire un posizionamento preciso e risultati delle protesi prevedibili, al fine di ottenere il successo estetico e funzionale del restauro.
Descrizione
In questo caso clinico, le tecnologie CAD/CAM sono state utilizzate per progettare l’implantologia computer assistita e per produrre in studio le relative guide chirurgiche e i modelli protesi personalizzati (Figg. 1-14). Un limite riscontrato in questa nota tecnica deriva dalla necessità dell’imaging CAD o 3D di rappresentare in un ambiente bidimensionale, come ad esempio il suddetto display, oggetti che nello spazio reale occupano uno spazio tridimensionale; una forma di miglioramento si ottiene lavorando su più piani, comunemente ortogonali tra loro, per mezzo di viste multiple possibilmente affiancate tra loro.
Matching del file STL con il file DICOM (Figg. 15, 16)
Il software consente di visualizzare sezioni assiali, coronali, sagittali, trasversali nonché ricostruzioni panorex e 3D (rendering), e di ottenere la sovrapposizione dei dati DICOM con i file STL, ottenuti mediante scansioni ottiche, intra o extraorali. Questi software permettono di selezionare i siti più adatti, la forma e la lunghezza di ciascun impianto, e permettono di prevedere la necessità e la quantità di un eventuale innesto osseo
(Figg. 17-18).
CAD design
Molteplici competenze sono contenute e messe a disposizione all’interno della tecnologia comunemente conosciuta con l’acronimo «CAD», Computer Aided Design, che identifica generalmente un insieme di strumenti informatici a supporto delle attività di progettazione. Questa tecnologia, che tradizionalmente ha svolto un ruolo decisivo nell’ingegneria meccanica, elettronica e architettonica, oggi coinvolge molte branche della medicina in diverse forme applicative che spaziano dalla diagnostica alla simulazione chirurgica fino alla realizzazione di protesi o dispositivi chirurgici personalizzati.
A tal fine vengono utilizzate specifiche tecnologie software, proponendo uno spazio di lavoro in cui sono creati modelli digitali computerizzati e/o importati da un modello reale. Nel primo caso i modelli digitali nascono già in formato numerico in quanto creati da appositi software in grado di disegnare una o più entità, nel secondo vengono generati dall’acquisizione diretta di un modello grazie all’utilizzo di appositi dispositivi di acquisizione, come una semplice fotocamera digitale (fotogrammetria), uno scanner 3D fino a un comune dispositivo medico 3D, come la Tomografia Computerizzata, la CBCT o MRI (Figg. 19-38).
Stampa 3D con AccuFab
La stampa 3D è uno strumento di grande supporto che permette al clinico di tradurre un oggetto virtuale che sta all’interno del CAD di progettazione in un oggetto reale utilizzabile per la pratica clinica. Per la produzione della dima chirurgica utilizzata nel caso descritto è stata utilizzata una stampante 3D con tecnologia DLP con la quale, grazie alla forte potenza illuminante fornita dal proiettore, è possibile l’utilizzo di svariati materiali biocompatibili, come ad esempio la resina per la produzione di denti provvisori o quella per la produzione di mockup estetici. Al termine della stampa è necessario un post trattamento consistente nel lavaggio delle parti stampante in alcool isopropilico all’interno di una speciale lavatrice e di una finalizzazione all'interno di un apposito fotopolimerizzatore UV (Figg. 39-50).
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