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Felici e sorridenti: sbiancamento e valutazione del paziente

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Julie Seager, RDH, BS.
Julie Seager

Julie Seager

lun. 29 novembre 2010

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Un paziente soddisfatto del proprio sorriso sarà un paziente più collaborante. Uno dei metodi più semplici e significativi per ottenere un sorriso esteticamente piacevole è quello di sbiancare i denti. Le prime notizie sullo sbiancamento dei denti risalgono a più di 1000 anni fa e oggi i pazienti richiedono sempre più questa procedura.

Le ricerche mostrano che più dell’80% della popolazione desidera denti più bianchi, ma che solo il 15% ha utilizzato un prodotto sbiancante. Questo significa che il restante 65% può essere approcciato per un potenziale sbiancamento.
La corretta valutazione del paziente e un buon approccio possono portare a un ampliamento dell’accettazione nei confronti di questa tecnica. L’attenta considerazione dell’età del paziente, delle sue abitudini e dei restauri presenti nella sua dentatura permette di determinare quale prodotto sbiancante sia il più adatto a quel paziente.
Gli Studi odontoiatrici dovrebbero avere a disposizione diversi prodotti sbiancanti in quanto ogni paziente ha esigenze specifiche.

 

Opzioni di sbiancamento
Con la notevole quantità di prodotti sbiancanti presenti sul mercato, è facile far confusione riguardo a ciò che è sicuro ed efficace da raccomandare al paziente. Molti Studi offrono già ai pazienti il servizio di mascherine personalizzate per lo sbiancamento domiciliare.
La tendenza dello sbiancamento in Studio sta acquisendo sempre maggior popolarità, anche grazie al fatto che le tecniche e le attrezzature diventano più semplici ed economiche.
I due tipi di gel per sbiancamento domiciliare disponibili per i pazienti sono il perossido di carbammide e il perossido di idrogeno. Il gel al perossido di carbammide è un gel a rilascio lento, con circa un terzo della potenza del perossido di idrogeno.
Solitamente agisce con un tempo di rilascio da due a quattro ore, il che lo rende ideale per i pazienti che desiderano indossare le mascherine durante la notte.
I gel al perossido di idrogeno sono ad azione più rapida, con un rilascio di perossido da 30 a 60 minuti, e solitamente sono in concentrazioni dal 5 al 10%. Alcuni produttori offrono anche gel al 35-40% di perossido di carbammide per uso domiciliare che richiedono un’applicazione di soli 25-30 minuti. Questa concentrazione di gel è perfetta per i pazienti che non hanno molto tempo da dedicare allo sbiancamento, desiderano risultati rapidi e non sono soggetti a sensibilità.
I gel per lo sbiancamento professionale solitamente contengono il 25-30% di perossido di idrogeno e possono essere utilizzati solo con la supervisione di uno specialista per assicurare che il gel sia applicato correttamente e non crei danni ai tessuti molli.

 

Sensibilità
Diversi produttori riconoscono che la sensibilità può limitare il potenziale sbiancante del paziente e quindi, ora, molti gel sbiancanti contengono fluoro, fosfato ci calcio amorfo (ACP) o una combinazione di entrambi.
I pazienti con ipersensibilità dentinale spesso costituiscono una grossa sfida per lo sbiancamento dentale, ma a questo si può facilmente rimediare con un corretto protocollo di pre-trattamento.
Per 10-14 giorni prima dell’inizio del trattamento sbiancante, bisognerebbe utilizzare fluoruro di sodio o un prodotto contenente ACP una o due volte al giorno, nonché, se necessario, anche durante il periodo di trattamento.
In caso di sbiancamento alla poltrona, bisognerebbe prestare attenzione a proteggere le superfici radicolari esposte e i bordi incisali usurati con una diga protettiva o un agente adesivo.

 

Circostanze particolari
I pazienti che verranno sottoposti a restauri estetici dopo lo sbiancamento trarranno vantaggio da un periodo di attesa di due settimane, affinché l’ossigenazione e l’idratazione dei denti ritornino ai livelli normali. A questo punto, il colore finale si sarà stabilizzato e i denti raggiungeranno la forza adesiva maggiore.
I pazienti con macchie bianche o da fluorosi vorranno sbiancare i denti fino al colore ideale e fisseranno l’appuntamento per le sedute di abrasione ad aria per mantenere uniforme l’aspetto e la texture dello smalto.
In caso di pazienti con bordi incisali traslucenti, è possibile applicare uno strato di composito molto sottile sulla superficie linguale dei denti dopo lo sbiancamento, in modo che non interferisca con la masticazione, affinché i denti non facciano trasparire un aspetto bluastro.
I pazienti affetti da bruxismo spesso lamenteranno denti più spessi e più scuri a causa della dentina più calcificata. Questi pazienti otterranno risultati migliori utilizzando prima un sistema professionale e poi con un gel domiciliare ad alta concentrazione per il mantenimento.
Per i genitori che sono preoccupati riguardo allo smalto giallo o venato dei loro figli, è possibile utilizzare sistemi domiciliare con la supervision degli adulti o in opzione un trattamento in Studio, che può essere eseguito su chiunque abbia denti permanenti.
Solitamente, per bambini e adolescenti può andar bene un gel al perossido di idrogeno a bassa concentrazione, in quanto non hanno problemi di abitudini che portano a pigmentazione o di dentina calcificata e spessa.
Le macchie da tetracicline sono le più difficili da rimuovere, ma si possono ottenere risultati eccellenti nel caso in cui il paziente sia disposto a dedicare tempo e impegno al trattamento. A causa del tipo di queste pigmentazioni e al croma profondo, i risultati più rapidi ed efficaci si otterranno con lo sbiancamento professionale.
In base alla gravità delle pigmentazioni, questa procedura può richiedere sedute ripetute e intervallate da almeno una settimana. Spesso, un paziente con pigmentazioni da tetracicline avrà bisogno di un trattamento di sei mesi o del supporto di uno sbiancamento domiciliare per ottenere un risultato soddisfacente.

 

Come approcciare i pazienti
Un modo semplice per approcciare i pazienti candidati allo sbiancamento è quello di far sì che la valutazione del colore faccia parte dell’esame di routine. È possibile informare i pazienti che, dato che i denti tendono a scurirsi con il passare del tempo, è importare registrare il colore dei denti in baseline.
Tenete a portata di mano una scala colori e disponetela secondo l’ordine di valore del colore, piuttosto che nel solito valore ABCD.
Valutate il colore insieme al paziente e chiedetegli se è interessato allo sbiancamento. Dato che la maggior parte dei denti cambia con una media di 8-10 tonalità, se il paziente chiede quale potrà essere il risultato finale si può mostrare un potenziale risultato molto significativo.
Documentate sempre il risultato finale dello sbiancamento con le foto dei denti e il colore corrispondente della scala colori e, ancora un volta, coinvolgete il paziente nella valutazione del colore.

 

Conclusione
Lo sbiancamento dentale può essere una perfetta procedura per “aprire le porte” a molte altre opzioni estetiche da proporre ai pazienti e un semplice e gradevole metodo per accrescere la produttività dello Studio e di tutto il team odontoiatrico.
Julie Seager

 

Julie Seager, RDH, BS, attualmente si dedica all’igiene dentale nella Northern California ed è stata RDH Practice Adviser di Discus Dental. Il suo sito web è www.hygienescene.com e può essere contattata all’indirizzo juliecseager@yahoo.com.

 

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